Insegnare l’arte con esercizi di fotografia
Si possono fare fotografie per imparare a fotografare oppure si possono fare fotografie per imparare a guardare il mondo, per scoprire la realtà che ci circonda osservandola da diversi punti di vista.
Quest’ultimo è il criterio che ho scelto per un esercizio proposto agli studenti di Didattica dell’arte dell’Accademia di belle arti di Palermo: proviamo a ideare delle attività di fotografia basate sugli aspetti visivi di un’opera d’arte.
Naturalmente ho mostrato una serie di esempi già realizzati con i miei studenti come guida all’elaborazione delle proposte didattiche.
Ad esempio l’esercizio fotografico sul panneggio collegato allo studio delle statue classiche.
Poi quello sulla prospettiva, basato sull’osservazione dei quadri del Rinascimento.
Oppure quello basato sulla spirale aurea lanciato per approfondire il tema della composizione dei dipinti rinascimentali.
Per studiare Caravaggio, invece, l’esercizio si basava sulla scelta del fondo buio e della luce laterale.
Per studiare i paesaggi del Romanticismo l’esercizio di fotografia riguardava il tema delle nuvole.
Lo studio del Realismo ottocentesco, è passato invece attraverso la fotografia in bianco e nero di persone che lavorano, o comunque colte in attività quotidiane.
Abbiamo studiato l’Impressionismo di Monet attraverso la fotografia di un paesaggio in diversi momenti del giorno, in modo da catturare il cambiamento del colore.
Poi è stato il turno del Futurismo, con una foto volutamente mossa, per cogliere il dinamismo di un soggetto qualsiasi.
Tornando a lavorare su un singolo autore, per Matisse l’esercizio proposto era collegato ai suoi cut-out: fare una fotografia in controluce per evidenziare le sagome.
E con il selfie abbiamo studiato l‘espressione delle emozioni nella storia dell’arte.
Sulla scorta di questi esercizi già svolti ho mostrato anche altre ipotesi di fotografia didattica scegliendo foto d’autore legate ad un tema pittorico.
Ad esempio: studiare le opere di Giovanni Bellini concentrandosi sul particolare delle mani, che nei suoi dipinti sono sempre così espressive.
Si può lavorare sul volto di profilo partendo dal ritratto dei Duchi di Urbino di Piero della Francesca.
Restando sempre al Rinascimento, si può partire dall’affresco di Masaccio con San Pietro che risana gli infermi con la sua ombra, per lavorare sulla fotografia delle ombre.
Oppure si può andare a caccia di texture, per approfondire la trama delle superfici architettoniche o pittoriche.
Insomma, qualsiasi argomento, anche il più astratto e teorico, può essere trasformato in un’attività pratica, un ‘fare‘ che aiuta a capire ed imparare più di ogni altro metodo di apprendimento.
L’esercizio del workshop, dunque, si basava sulla scelta di un soggetto di studio e sull’ideazione di alcuni esercizi di fotografia legati a vari aspetti di quell’immagine.
Ho fatto anche degli esempi specifici di ciò che chiedevo, con quattro attività collegate all’Annunziata di Antonello da Messina. Non un dipinto a caso, ma una delle opere più belle che si trovino a Palermo, alla Galleria Regionale di Palazzo Abatellis.
Primo esercizio: l’Annunziata ha una composizione piramidale; prova a fotografare soggetti con la stessa composizione.
Secondo: cerca oggetti dello stesso colore blu del velo dell’Annunziata.
Terzo: fotografa soggetti in prospettiva accidentale, come il leggio e il tavolo dell’Annunziata.
Quarto: fotografa un soggetto di scorcio, umano o non, prendendo come spunto la mano protesa dell’Annunziata.
Gli esiti degli otto gruppi sono stati molto interessanti. È un esercizio che richiede creatività sia nel suo svolgimento che nella sua ideazione. D’altra parte se non siamo insegnanti creativi, come facciamo a stimolare l’immaginazione degli studenti?
Ecco il lavoro sul Nudo che scende le scale di Marcel Duchamp (1912). I temi esplorati sono quattro: fotografare la forma, le sovrapposizioni, la texture e il movimento. Le immagini sono state cercate sia sul web che in giro dentro l’accademia.
Un altro gruppo si è dedicato al dipinto di Caravaggio con San Matteo e l’angelo, scegliendo il tema delle mani e quello della vista dal basso, ispirata dall’inconsueto punto di vista presente nel dipinto.
Il gruppo che ha lavorato sulla Notte stellata sul Rodano di van Gogh ha individuato il tema del ponte, quello del riflesso e quello della città notturna. Con le loro foto, sia scattate in precedenza che fatte sul momento, hanno illustrato i tre ambiti di ricerca.
L’altra notte stellata di van Gogh ha ispirato invece altri due gruppi con diversi filoni di ricerca tra i quali quello dell’elemento svettante verso l’alto, più o meno ondulato, quello della spirale e quello del rapporto tra un grande elemento in primo piano e uno sfondo lontano.
Il gruppo che ha scelto l’oculo della camera degli sposi di Andrea Mantegna ha proposto quattro esercizi di osservazione: il cerchio, l’azzurro, la vista di una porzione di cielo da sott’in su e il dettaglio.
Le studentesse che hanno scelto Giovanni Battista Tiepolo e la sua Ragazza con il pappagallo hanno proposto di fotografare immagini con evidenti ombre portate (partendo dall’ombra del pappagallo sul braccio della ragazza), fiori e animali (tenendo conto anche della rosellina nei capelli) e scene con il colore giallo per via del vestito indossato.
Infine un altro gruppo ha scelto i coniugi Arnolfini di Jan van Eyck. In questo caso la fotografia didattica ha per tema il concetto di interno, la gestualità delle mani, il colore verde e la riflessione.
Cosa abbiamo imparato dopo questa giornata?
Che possiamo usare lo smartphone e comunque la fotografia digitale come strumento didattico a tutti gli effetti.
Che scegliere un soggetto da fotografare è un’operazione creativa.
Che la fotografia a tema può essere uno stimolo insospettabile per l’osservazione personale di un’opera d’arte e dell’ambiente.
Credo che questo messaggio sia passato perfettamente se alla fine della lezione una studentessa mi ha detto: “Lo sa prof. che non avevo mai guardato Palermo così? Ho scoperto un sacco di cose di cui non mi ero mai accorta!”.
sei eccezionale
Ma wow prof!!!
La seguo sempre con molto interesse e La ringrazio per questi splendidi spunti di arte, veri stimoli per portare gli alunni alla competenza. Lei è un genio di creatività. Ne farò tesoro per adattare questa proposta ai miei alunni della scuola primaria. Grazie di cuore Emanuela Pulvirenti.
Grazie mille!
Aggiungerei…fondamentale avere un ottima insegnante che ti prende per mano e che ti aiuta a scoprire le relazioni esistenti fra discipline diverse e che ti lascia innamorare del mondo che ci circonda postando continuamente spunti per l’approfondimento e la ricerca. Da autodidatta non so se sarei in grado di cogliere compiutamente le tante cose interessanti scoperte e rese fruibili attraverso questo blog. Onore e merito a Didatticarte ed ad Emanuela Pulvirenti. Personalmente fotografo con piacere le opere d’arte, nei musei che visito, per lo studio successivo che completo a casa, accanto ai libri o al mio pc.
Grazie Domenico!
Affascinante il tuo lavoro !!! Complementi
Grazie per i tuoi consigli … interessante quello che si può fare e insegnare
Grazie mille
Grazie a te Elizabeth!
Grazie per la bellissima lezione. Ti posso chiedere se posso farla vedere ai ragazzi per premdere spunto e fare una lezione simile?
Certamente! È qui per questo 😉
mi piace tantissimo!!!! si una ispirazione!!!
😀
Ti seguo sempre con interesse. Qualche mese fa i miei ragazzi si sono cimentati a scattare foto …caravaggesche! Che divertimento! in un’altra classe stiamo preparando dei selfie..rinascimentali! Non vedo l’ora di ammirare il risultato. Grazie per i tuoi preziosi consigli.
Ottimo! Grazie a te 🙂
Come al solito… Meravigliosa! Grazie
Grazie mille!
Da blogger fotografico ti posso dire che è un fantastico articolo ricco di spunti e intrecci artisticistici. Se passi a Catania magari si organizza qualcosa.
Grazie! Probabilmente sarò a Catania il 6 aprile, ma per un incontro di didattica dell’arte.
Restamo in contatto 🙂
Emanuela, ti seguo con vivo interesse da sempre, adotteró per i miei ragazzi di scuola mediail tuo libro edito per la Zanichelli. Solo un appunto, come mai tra i beni Unesco indicati nel pieghevole non compare la Villa Romana del Casale?
Ciao Gianfranco. Quella che hai visto nel pieghevole non è la mappa dei beni Unesco italiani ma solo di quelli che abbiamo trattato nel libro, alcuni in forma testuale ed altri con degli appositi video.
La villa del Casale purtroppo non siamo riusciti ad inserirla (ma ho messo la valle dei templi di Agrigento), conto di metterla nel blog collegato al libro.
Grazie mille per l’apprezzamento!
“Se non siamo insegnanti creativi, come facciamo a stimolare la creatività nei nostri studenti?”. Parole sante.
🙂
Grazie Emanuela per l’interessante post sulla fotografia.
Sempre efficacissimo.
Stiamo lavorando sul murales e io ho sguinzagliato i miei alunni per il centro di Padova a caccia di Street art da fotografare, qui abbiamo dei validi esempi.
A proposito della frequenza con cui pubblichi i tuoi articoli….non è che sei un po’ bionica , a volte mi domando se di notte dormi…
Un abbraccio.
Luisa
Grazie a te, Luisa.
Beh, negli ultimi tempi ho lasciato passare oltre un mese tra un post e l’altro. Solo adesso sono un po’ più libera 🙂
Attendo sempre con impazienza i tuoi meravigliosi post. Buona domenica.
Ti ringrazio. Finalmente torneranno con maggiore frequenza 😀
:-*
😉
bellissimo contributo , sei una vera ricchezza per tutti noi… Grazie
Grazie sempre, Giulia 😀
Complimenti sempre bellissime ide
Grazie mille!
Grazie mi è stato utilissimo !
Ottimo 😀
veramente complimenti
Grazie!
Grazie… Una lezione appassionante! Fotografo per istinto e questa lezione di arte dà un senso ai miei scatti!
Perfetto! 😀
Un semplice GRAZIE………per i continui spunti di riflessione.
Grazie a te, Paolo!