Scoprire l’arte con il fotocollage

Negli ultimi tempi ho osservato un grande entusiasmo verso i fotocollage che pubblico sulla pagina Facebook di Didatticarte. In verità ne faccio da quasi dieci anni, con tutti i temi possibili e immaginabili, e tanti sono già dentro gli articoli di questo blog.
Ma ultimamente mi sto orientando verso la selezione di dettagli pittorici molto limitati che, messi assieme, offrono una lettura insolita della produzione di un artista.
È il caso dei cieli di van Gogh…

… dei panneggi di Caravaggio…

… o dei decori di Klimt.

Li faccio come passatempo, per il gusto di creare un’immagine originale. Ma quando li completo mi accorgo che mi svelano qualcosa in più sull’autore, che prima non avevo colto.
Le acque di Monet, ad esempio. Osservando questi venticinque tasselli estratti dai suoi dipinti, mi rendo conto che raramente usa il blu, il colore che tutti ci aspettiamo per una distesa d’acqua. Anzi, compaiono i colori più inaspettati: il viola, il verde, il giallo, il rosso. Questo perché Monet riusciva ad andare oltre le scarne informazioni assunte dal nostro cervello (per cui associamo a ogni cosa un colore unico) riuscendo a vedere il colore reale assunto dall’acqua in quel momento (con tutti i limiti dell’aggettivo “reale”).

I colori usati da Monet emergono, quindi, attraverso il confronto, per differenza. Ma non sarebbero stati così evidenti guardando soltanto il dipinto. In questo, ad esempio, il mare è quasi tutto verde, ma non si direbbe…

Altri fotocollage mi hanno consentito di confrontare tipologie a colpo d’occhio, come le cupole in architettura…

… o le volte delle chiese inglesi.

Il fotocollage di volti, invece, rivela come ogni autore tenda a standardizzare i visi, anche quando appartengono a persone diverse. È il caso dei ritratti di Giovanni Boldini.

La raccolta di mani di Schiele racconta la sua ossessione per la scarnificazione del corpo, per le articolazioni ossute che esprimono tutta la sua inquietudine.

Le mani del Cenacolo di Leonardo comunicano, invece, tutta la sua abilità nel trasformare in gesti eleganti i “moti dell’animo”, cioè le emozioni provate dai personaggi.

Il fotocollage consente anche di creare delle mini-collezioni, per osservare un tipo di opera nelle sue varianti, come i tondi in ceramica invetriata di Luca, Andrea e Giovanni della Robbia.

Stessa cosa per i tondi delle Kylix attiche del V secolo a.C.

A volte creoi fotocollage come forma di commemorazione, come questo con i volti di Raffaello in occasione dei cinquecento anni dalla morte.

O quello con le opere di Christo, artista della land art recentemente scomparso.

Altri fotocollage sono solo dei puri divertissement, come questo in cui ho cercato nei dipinti del passato le stesse espressioni degli emoji.

Molti mi hanno chiesto: ma come si fanno?
Io uso da sempre Photoshop. Ritaglio la parte dell’immagine che mi interessa e creo il fotocollage. Ma esistono alternative rapide ed economiche da usare anche online, senza scaricare nulla. Uno di questi è il sito Adobe Spark.

Basta registrarsi e proseguire con le istruzioni. Per prima cosa occorre scegliere il formato di destinazione del fotocollage. Io mi butto subito sul quadrato, il mio preferito.

A quel punto l’applicazione chiede di scegliere le immagini da utilizzare. Si possono prendere quelle che compaiono sul lato destro della schermata o caricare le proprie. In questa prova ho messo dentro sedici opere di Paul Klee. Dopo averle caricate appaiono come piccoli tasselli quadrati sotto la finestra di caricamento.

A questo punto basta premere il tasto Avanti e l’applicazione monta le immagini. Come prima opzione rispetta i formati originali, dunque appare un fotocollage di questo tipo.

Ma se volessi una maglia quadrata, come quella che uso di solito, basta che seleziono il tipo di griglia dalla barra laterale destra.

A questo punto posso anche agire dentro ogni quadrato per zoomare e scegliere un dettaglio. Basta selezionare il riquadro e agire su “Adatta“, il primo cursore in alto. Ed ecco che il fotocollage diventa una collezione di dettagli.

Sul lato destro, comunque, ci sono un sacco di altre funzioni che vale la pena esplorare. Si possono fare delle strisce verticali, cambiare il colore del bordo e il suo spessore o applicare dei filtri alle singole foto.

Insomma, l’unico limite è solo il tempo… sì, perché con una cosa del genere si rischia di passarci le giornate!

I fotocollage, ovviamente, si possono fare anche con il telefonino, anche se non è molto pratico per via delle minori possibilità di manovra sul display. Adobe Spark esiste anche come app, ma c’è anche Pic Collage e tante altre.
Non mi resta che augurarvi buon collage!

 

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15 risposte

  1. Marino Calesini ha detto:

    Bellissima idea. ☺

  2. Marianna ha detto:

    Ho da poco scoperto il tuo blog e devo dire che è stato una piacevolissima sorpresa: contenuti attuali, divertenti, ben approfonditi e visibilmente pieni di entusiasmo per la materia e per la didattica. Da oggi sarò un’entusiasta e fedele lettrice 😀

  3. Sebastiano ha detto:

    Accanto all’uso magistrale di photoshop, si nota come la scelta dei temi relativi ai collages sia il frutto di una smisurata conoscenza, non solo della storia dell’arte, ma soprattutto di piste visive e razionali legate allo sviluppo dell’immaginazione e della creatività.
    Con i fotocollages la realtà rappresentata dai pittori, dai ceramografi greci…si allontana da immagini stereotipate (il mare non è verde o blu …) per proiettarsi su dimensioni libere, creative e personalizzate da parte degli artisti…Sono gli obiettivi che spingono l’osservatore a vedere oltre la realtà rappresentata dagli artisti, sono aspetti che incrociano visioni, ritmi e mondi mentali che ci fanno crescere così come l’apparente e banale collezione dei collages. Non si tratta dunque di giochini o banalità, ma percezioni che sembrano minime ed in realtà ci aiutano a nutrire la mente e lo spirito. Che belle immagini!

  4. Annalisa ha detto:

    Adoro Van Gogh provero’ a stampare i cieli e a farmi fare una gigantografia su tela da appendere in camera. Hai qualche altro suggerimento per questo? Grazie

    • Per la gigantografia conviene chiedere a un grafico perchè le immagini devono essere in altissima risoluzione. Le composizioni create con le app vanno bene per la visualizzazione a video.

  5. Domenico Cassese ha detto:

    Stupendo, ottimo suggerimento. Proverò a realizzarlo per poi proporlo alle mie terze il prossimo anno.

  6. Gloria Prada ha detto:

    Anch’io ti seguo da anni, Emanuela, e anch’io ho preso tanti spunti dal tuo blog. A volte ti ho anche portata in classe così come ti proponi, il tuo stile è davvero accattivante!
    Hai una mente geniale! Proverò a cimentarmi in quest’arte del fotocollage.
    Grazie

  7. Anna Maria - Padova ha detto:

    Cara Emanuela,
    seguo da anni il tuo blog, da cui rubo spunti e idee, ho adottato il tuo testo per la scuola secondaria di I grado, e se hai pubblicato articoli interessantissimi…beh, stavolta mi hai stregato.
    Proverò anche io a seguire la tua proposta.
    Ma tu resti in-su-pe-ra-bi-le!
    Grazie infinite! Sei mitica!

  8. Luisa ha detto:

    Che meraviglia.
    Ma perché quando le spieghi tu le cose sembrano sempre così semplici?
    Hai veramente il dono di rendere appassionante il mondo dell’arte, te lo diranno anche i tuoi studenti…immagino.
    Proverò il fotocollage…ma non garantisco il risultato.
    Grazie, Emanuela.