A me gli occhi, please!
Era da tanto che volevo scrivere un post sugli occhi nell’arte ma mi frenava il pensiero di dover fare una selezione delle centinaia di immagini che ho raccolto in questi anni. Non è semplice neanche stabilire un criterio con il quale presentarle: in modo cronologico o per affinità iconografica? In base allo stile o alla tecnica di realizzazione?
Credo che mescolerò tutti questi criteri, andando un po’ a spasso tra gli sguardi, come ho già fatto parlando di mani.
E se le mani riescono a parlare gli occhi sono capaci addirittura di ipnotizzare… Fin dalla notte dei tempi l’uomo è rimasto soggiogato dal potere dello sguardo. Per le civiltà mesopotamiche gli occhi sono subito apparsi un simbolo divino tanto che i loro piccoli idoli avevano occhi immensi e, talvolta, ne avevano ben più di due.
Per gli Egizi basta un unico occhio per raffigurare il dio del Sole Ra (e in effetti il disco solare ha la stessa forma della pupilla). Si tratta di un simbolo complesso ed ancora misterioso ma senza dubbio carico di fascino anche per noi che non possiamo coglierne la totalità dei significati.
Con le civiltà successive l’occhio riprende la sua connotazione di semplice elemento del volto tornando talvolta in evidenza per il suo valore apotropaico (cioè attivo contro la cattiva sorte) come avviene per alcuni vasi greci come le cosiddette kylix con occhioni del VI sec. a.C….
… oppure come ex-voto greci e romani (esattamente come avviene ancora oggi nei santuari cattolici).
Nei periodi artistici successivi l’occhio scrutatore diventa quello di Dio, magari inserito dentro un ancor più simbolico triangolo.
Tuttavia, a parte questo caso, nel corso della storia dell’arte gli occhi hanno perso presto queste connotazioni magico-sacrali per divenire sguardo, interfaccia tra il mondo esterno e l’interiorità della persona perché, come scrisse Kundera, “L’occhio è la finestra dell’anima, il fulcro della bellezza del volto, il luogo in cui si concentra l’identità di un individuo”.
Vi ripropongo quest’immagine che raccoglie alcuni degli sguardi più intensi della storia dell’arte (già pubblicata parlando della didattica dell’arte con Facebook). Se cliccate sull’immagine potrete scaricare le soluzioni.
Condensata dentro gli occhi c’è davvero tutta l’interiorità di una persona. Per questo Modigliani, che spesso dipingeva gli occhi vuoti e senza le iridi, diceva: “Quando conoscerò la tua anima dipingerò i tuoi occhi“.
Ma gli occhi, oltre che specchio dell’anima, possono anche “frugare” negli occhi altrui. Uno sguardo penetrante può essere persino insostenibile come alcuni degli occhi qui sotto (una raccolta fatta da Piero La Monica sulla sua pagina Facebook La Pinacoteca) che sembrano puntare dritti verso il nostro io più profondo.
È sorprendente osservare come, nell’ultimo secolo, siano riapparsi anche gli occhi estrapolati dal contesto del volto in un’incredibile affinità con quelli, carichi di simbolismi, delle civiltà più antiche.
In tante opere surrealiste, ade esempio, Salvador Dalì ha fatto dell’occhio una vera ossessione utilizzandolo per scenografie, sculture, film e scatti fotografici ironici e spiazzanti.
Ecco la scena tratta da “Io ti salverò” di Hitchcock con scene di Dalì.
Ed ecco quella dal film “Un chien andalou” che Dalì fece insieme al regista Luis Buñuel, nel 1928, con il famoso taglio dell’occhio.
Un’operazione simile è stata fatta da un altro artista surrealista (ma anche dada) come Man Ray. Il suo metronomo con occhio, ironicamente denominato “Oggetto da distruggere” (1923) e rifatto più volte con titoli differenti, mostra un occhio femminile ritagliato da una foto in bianco e nero che oscilla in modo inquietante seguendo il ritmo dell’asta.
Altri oggetti di Man Ray mostrano lo stesso singolo occhio penetrante: dalla bolla di neve alle foto solarizzate, fino ad un sofa, abbastanza kitsch, utilizzabile anche come tavolo.
L’cchio è il pezzo forte anche di Rene Magritte, surrealista pure lui. Ed è un occhio il cui iride diventa il cielo, oppure che ti scruta dal centro di un’omelette, o che forma un volto sospeso in aria o, ancora, appare all’interno di un tondo che lo decontestualizza.
L’occhio diventa quindi un elemento con una forte carica surreale e onirica, un oggetto che, come diceva Max Ernst, crea un accostamento «bello come l’incontro casuale di una macchina da cucire e di un ombrello su un tavolo operatorio», nel quale la bellezza è dovuta proprio all’«accoppiamento di due realtà in apparenza inconciliabili su un piano che in apparenza non è conveniente per esse».
E che dire del famoso occhio di Escher, con un teschio riflesso sulla pupilla?
Tanti artisti contemporanei continuano a rappresentare l’occhio in pittura o scultura con lo stesso simbolismo surreale e gli stessi effetti stranianti.
L’occhio, d’altra parte, è un’immagine talmente potente che spesso ne scorgiamo le forme anche in un paesaggio o negli oggetti che ci circondano. È quel fenomeno definito pareidolia, di cui ho già parlato, ma che, nel caso dell’occhio, è molto evidente.
Che ne dite di questi occhi “casuali”? Belli, vero? Quello con la spiga di grano (foto di Christian Pensado Recarey) è spettacolare!
Sarebbe proprio un interessante esercizio didattico quello di cercare e fotografare gli occhi nascosti nei nostri ambienti… così come quello di osservare gli occhi di chi ci sta intorno per scorgerne le infinite differenze. Sì, forse non ci abbiamo mai prestato attenzione, ma tutti gli occhi hanno delle peculiarità che li rendono unici.
Guardate questo video-morphing: ci sono 23 occhi tutti diversi!
Come catturare queste unicità? Fotografando, certo… oppure disegnando! Alla North Park University di Chicago ne hanno fatto un progetto collettivo, denominato Eye Project, raccogliendo i disegni in piccole tavolette orizzontali montate su un grande disco dorato.
Certo, non è facile disegnare bene gli occhi. Per imparare ci vengono incontro tanti tutorialpresenti in rete per rappresentare gli occhi a matita…
… o con i pastelli colorati.
http://www.youtube.com/watch?v=lAtI-RwkMkY
Ed ecco quali potrebbero essere i risultati…
Certo, potete anche sbizzarrirvi con altre tecniche come il collage, il mosaico, i fili colorati, il fotomontaggio etc. etc.
E l’effetto si moltiplica creando composizioni di decine di occhi!
Se ancora non vi fossero bastati posso solo indicarvi il link alla mia raccolta di occhi su Pintereste lasciarvi con un fotomontaggio spettacolare di Andreas Smetana realizzato usando solo immagini di corpi umani.
Complimenti…oltre ad essere fonte di informazione sai catturare interesse e curiosità. Grazie
Grazie mille, Antonella.
Grazie!
“…I am the eye in the sky
Looking at you
I can read your mind
I am the maker of rules
Dealing with fools
I can cheat you blind
And I dont need to see any more
To know that
I can read your mind, I can read your mind…”
https://www.youtube.com/watch?v=56hqrlQxMMI
Brano ipnotico. Lo adoro!
Grazie , sei molto gentile
Cara Emanuela, complimenti per quello che pubblichi su questo blog! Sono rimasta affascinata da un articolo che tempo addietro hai pubblicato e in cui gli occhi era suggestive decorazioni di monili, quasi un puzzle! Vorrei chiederti se fosse possibile un ‘ immagine in alta risoluzione perché vorrei regalarla come poster al mio adorato cognato oculista! Grazie Cilla
Ciao Cilla, ricordo quell’immagine. In realtà era uno screenshot di una ricerca fatta su Google Immagini. Per crearne una simile in risoluzione maggiore occorre cercare le immagini una per una e montarle insieme.
Eccola https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/12998600_1085725671474324_1287857580658494516_n.jpg?oh=2ffb612c6890fe86727deb41ca64d719&oe=5806BD64
Che bell’articolo e che bel blog! Un piacere averti incontrato
Ciao Martina, e grazie!
Ti ho appena scoperta e sono rimasta ipnotizzata da tanta passione. Grazie per i tuoi meravigliosi articoli, sono molto curati ed estremamente chiari. A ogni lettura ne vengo rapita e aumentano la mia sete di sapere. Grazie ancora per la tua grande capacità di trasmettere passione.
Che bello, Monica! Benvenuta 😀
Come sempre sai come far concentrare lo sguardo …
Grazie, Felicetta!
Grazie, il tempo x leggere le tue ricerche è così gratificante mi arricchisce tutte le volte grazie..grazie ancora
Grazie a te, Paolo 😀
Mi piace tantissimo l’arte, insegno ai bimbi della primaria e mi sento sempre all’ABC perciò grazie, grazie moltissimo. Nei miei lunghi giri sul web non avevo ancora trovato qualcosa di così originale, semplice, mai banale. Grazie per metterci a disposizione la sua conoscenza…seguo tutto quello che di suo ho trovato.
Grazie Gloria! Mi fa davvero piacere mettere le mie ricerche a disposizione di tutti e sapere che possono essere utili 😀
Wow. Articolo veramente molto interessante, Didatticarte non delude mai :))
Ti ringrazio Michelle!
Bellissima raccolta di foto, disegni opere ecc. di artisti e non, su un organo così fondamentale per potere apprezzare tutte le coincidenze, significati sottintesi ed espliciti, colori, sfumature ed emozioni…
Ferdix
Ti ringrazio!
Congratulazione per la tua sensibilità, talento, per portarci tante cose meravigliose dell’arte , sei proprio forte! Una fan dal Brasile
Grazie mille Claudia!
Complimenti sinceri. Con voi si viaggia davvero …
Grazie!
P.S. Non siamo tanti, sono una sola 😉
E’ veramente un articolo ben scritto e pieno di immagini affascinanti.
Vorrei sapere chi è l’autore per fargli i complimenti.
Cordiali saluti Paola Franchi
Vai al menu “chi sono” e potrai sapere qualcosa in più di me 😉
Grazie per i complimenti!
Ho appena visto il mio nome già scritto lì, vi ringrazio molto, davvero. Un enorme saluto!
Ciao, il mio nome è Christian Pensado Recarey, e voleva dire una cosa, l’autore della foto che appare sul sole sparire sotto il grano è mio. Vorrei che foste riferimento, se possibile, per favore. Mi è piaciuto vedere la foto qui in questa pagina dell’arte italiana come lo è per me un onore, davvero.
Vi lascio qui il link della foto originale, e vedrete il mio nome e cognome sembra che mi riferisco all’autore di essa.
Grazie mille.
Saluti da Mazaricos, A Coruña, Spagna.
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=396156647177249&set=a.380939175365663.1073741842.111884668937783&type=3&theater
Ciao Christian! Complimenti per la foto, metto subito il link 😀
Scusa se non l’avevo indicato, ma l’avevo trovata su Pinterest senza riuscire a trovare informazioni sull’originale.
Così si potrebbe mettere il mio nome sulla foto o me nome? Esque preferisco che il mio nome viene fatto riferimento nella foto, in modo che l’autore conosce. Comunque vi ringrazio molto! 🙂
Maravilloso y muy completo. Enhorabuena. Me encanta tu blog.
Gracias! 😀
“Gli occhi son fatti per guardare” ha detto qualcuno, ma qui gli occhi sono DA guardare 🙂
Davvero notevole questa tua carrellata di opere. Ho visto che ce n’è anche una di Vladimir Kush, un altro degli artisti surreali che amo. E’ stato evidentemente un tema a cui si sono ispirati in molti e non c’è da stupirsi. Simbologia a parte, gli occhi sono uno dei tratti del viso più significativi.
Bel post. Grazie!
Credo che ogni buon surrealista non possa fare a meno di occuparsi di occhi anche se non ho trovato nulla di altri due che adoro: Jacek Yerka e Rob Gonsalves…
Come sempre ti ringrazio per l’attenzione che dedichi ai miei post 😀
Bellissimo articolo… sono rimasta ipnotizzata!!
Grazie, Elisa! Era proprio il mio obiettivo… 😉