Entrando nei quadri di Vermeer…
Tutte le classi vorrebbero farli. Ma gli autori adatti ai tableau vivant, tra quelli che si studiano a scuola, non sono infiniti e la maggior parte li ho già usati negli anni passati.
Allora quest’anno è toccato a Jan Vermeer (1632-1675), pittore che di solito non tratto se non per raccontare una delle modalità con cui un quadro può diventare famoso (il romanzo sulla ragazza con l’orecchino di perla e il successivo film…).
Ci siamo occupati di sei delle sue tele più famose, quelle nelle quali il personaggio è in primo piano: La ragazza che legge una lettera davanti una finestra aperta (1657-59), La lattaia (1657-61), La ragazza con l’orecchino di perla (1665-67), L’astronomo (1668), Il geografo (1668-69) e La suonatrice di chitarra (1670-73).
A parte la celeberrima Ragazza con l’orecchino di perla (o con il turbante) si tratta di scene di genere: persone ritratte in attività quotidiane, a volte anche banali: leggere una lettera, suonare uno strumento, versare del latte. Piccole azioni che diventano capolavori nel momento in cui l’artista le sceglie e le racconta attraverso la luce straordinaria delle sue finestre, presenti o no nel dipinto.
Come sempre abbiamo lavorato sulle opere in classe, cercando di ricreare gesti e composizioni tenendo conto della luce e della collocazione del punto di vista scelti dal pittore.
Con gli scatti realizzati in aula ho fatto il fotomontaggio nei quadri originali. Eccoli.
Questi quadri però non bastavano per rendere protagonisti tutti gli studenti della classe (anche se è poco numerosa) né Vermeer ci poteva venire incontro con quadri di gruppo dove inserire tutti gli altri.
Allora abbiamo lavorato anche su un altro celebre olandese del Seicento, il mio amato Rembrandt e la sua Ronda di notte.
Ha in comune con Vermeer una sensibilità profondissima per la luce ma i suoi dipinti sono in genere più cupi e contrastati. La Ronda, in particolare, ha proprio un’ambientazione notturna. E anche se pure questa in fondo è una scena di genere, non appare quieta e ordinaria ma dinamica e solenne allo stesso tempo.
Ci siamo concentrati su quattro personaggi, quelli più visibili tra la folla in marcia.
Come sempre è stata un’esperienza partecipata e significativa. Un gioco e un compito. Un momento di studio e di laboratorio.
Cosa hanno imparato i ragazzi?
Appena li vedrò chiedo direttamente a loro e vi faccio sapere.
Bonne idée ! Mais la traduction du texte original est CALAMITEUSE ! Si cette publication a un but éducatif, il faut d’urgence apporter un changement à ce niveau-là. c’est illisible pour des Français !
È un traduttore automatico. Questo blog è in italiano e non posso far tradurre gli articoli in altre lingue.
Ho abbracciato subito questa idea ed il risultato è stato ottimo i ragazzi si sono divertiti e senza accorgersi hanno voluto fare quasi tutte le immagini che avevano sul libro. Quindi non solo è uno stimolo importante si fa ricerca -azione in modo dinamico soprattutto per quei ragazzi che non hanno voglia di fare la storia dell’arte perchè la ritengono noiosa studiando solo dal libro.
Sono davvero contenta del risultato, Luigia!
Allora buon lavoro per questo nuovo anno 😀
Molto interessante !
🙂
Complimenti a te e ai ragazzi. Molto espressivi. Bravi.
Ti ringrazio tanto.
splendida idea di far reinventare- il quadro dagli allievi. mi pare che sia un’idea da sfruttare con altri autori. Sono stata docente e ora da pensionata mi piacerebbe avere più contatti con voi anche per suggerire qualche idea che non ho attuato mentre ero insegnante.
Grazie dell’apprezzamento, Anna Maria. Lavoro ai tableau vivant da cinque anni e ho già fatto la stessa attività con altri otto autori.
Se vuoi mandarmi segnalazioni e suggerimenti mi puoi scrivere dal menu ‘contatti’.