Ex libris, piccoli capolavori nascosti dentro i libri

Stavolta niente termini inglesi. Ex libris, infatti, viene dal latino e significa letteralmente “dai libri”.

Si tratta di un contrassegno (sotto forma di talloncino o timbro) posto sulla copertina di un libro o sul risvolto a significare “questo volume è tratto dai libri di…” seguito dal nome del proprietario (che andrebbe espresso con il genitivo).

La storia dell’ex libris è antica quanto i libri: persino nei manoscritti medievali si può trovare la dicitura “Questo libro è mio”, un ammonimento che certifica l’identità del proprietario e che talvolta può trasformarsi in una vera e propria maledizione come nella frase “Chi mi ruberà il libro morrà di mala morte”.

Evidentemente anche allora era difficile recuperare i libri prestati…

Con l’invenzione della stampa a caratteri mobili nel XV secolo, l’ex libris diventa un talloncino illustrato realizzato da un artista e nei secoli seguenti inizierà a differenziarsi in base al periodo storico-culturale, alla personalità del committente ma anche allo stile proprio dell’autore.

E sull’ex libris si sono cimentati anche artisti del calibro di Dürer, Cranach, Klimt, Kolo Moser, Boccioni ed Escher mentre tra la committenza figurano Goethe, Wagner, Dickens, D’Annunzio, Rilke, per citarne solo alcuni.

Eccone alcuni di Albrecht Dürer (1471-1528).

Completamente diversi sono quelli di Koloman Moser (1868–1918), esponente della Secessione Viennese, la versione austriaca dell’Art Nouveau. Quattro secoli di distanza dal Rinascimento sono decisamente evidenti!

È chiaro che l’ex libris manifesta spesso un atteggiamento del proprietario un po’ possessivo e vanitoso (soprattutto quando riporta anche un motto), nonché un amore viscerale verso la pagina stampata.

Tuttavia questo vezzo ha prodotto delle vere opere d’arte come questi ex libris del Novecento.

Le tecniche e i soggetti sono i più disparati. Spesso si tratta di disegni monocromatici da poter usare come timbro o riprodurre sotto forma di incisione, ma in alcuni casi sono anche disegni ad acquerello.

Naturalmente il libro è un dei temi più diffusi.

Frequente è anche il gufo, forse perché è un animale notturno come spesso è notturna la lettura.

Ma possono esserci anche altri animali

… o qualsiasi altro soggetto legato ai gusti del committente (dagli strumenti musicali alla scena erotica, dai personaggi dei romanzi alla composizione surreale).

Trattandosi di un disegno di piccole dimensioni (o un timbro su linoleum) credo che possa essere un’attività da poter realizzare facilmente anche in classe.

Di più, la creazione del proprio ex libris personale potrebbe innescare nello studente un nuovo interesse verso la lettura e una maggiore considerazione verso il valore dei libri più di quanto possano fare tante campagne pubblicitarie.

Esistono tanti software, anche online, per creare un timbro con l’ex libris ma ritengo senz’altro più entusiasmante disegnarne uno con le proprie mani!

Questo, ad esempio, è un ex libris piuttosto semplice che ho disegnato per un’amica amante delle anatre. Ho iniziato  con uno schizzo a matita, l’ho definito meglio con inchiostro e poi ne ho fatto una versione digitale nella quale ho invertito i colori di alcune parti.

Il disegno finale potrà essere stampato su carta adesiva o trasformato in un timbro.

Ovviamente, accanto al desiderio di avere il proprio ex libris, si è sviluppato anche il collezionismo di questi preziosi capolavori in miniatura. Io ne ho fatto una piccola raccolta online ma la produzione di ex libris è sterminata.

A questo punto dovrei farne uno per me ma sono molto indecisa sul soggetto…
E voi? Perché non provate a farne uno per i vostri libri? Le fonti di ispirazione sono praticamente infinite!

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37 risposte

  1. Donatella Toni ha detto:

    Adoro gli ex libris
    Bellissimo articolo!
    Ma ho un dubbio: il gufo notturno che appare così spesso non potrebbe essere invece la civetta, spesso raffigurata accanto ad Atena dea della sapienza?

  2. Giulia ha detto:

    Ciao a tutti! Interessantissimo l’articolo!
    Vorrei provare a realizzare un ex libris da me: sapreste aiutarmi indicandomi le dimensioni tipiche? Grazie mille a chi risponderà!

    • Ciao Giulia, questo non è un forum per cui penso che non ti risponderà nessuno. Non esistono dimensioni standard per un exlibris ma tenendo conto dei formati medi dei libri direi che un 6 x 10 vada bene (ma anche meno).

  3. Umberto Donati ha detto:

    Ho riletto oggi questo articolo perché anch’io sono appassionato di ex libris. Ne disegnai un paio, semplicissimi, con il PC, vent’anni fa. Su Pinterest cercando “ex libris” se ne trovano talmente tanti da far girare la testa, e guardandoli, ho notato, oltre ai gufi e ancor più ai gatti, la presenza frequente di un soggetto che non mi spiego, Don Chisciotte (ce n’è uno anche in questo articolo). Qual è il motivo, visto che non ho notato altri personaggi letterari?

    • Ciao Umberto
      immagino che c’entrino la modernità del personaggio (simbolo dell’eroe fragile) e la sua forte riconoscibilità grafica. Non mi vengono in mente altri personaggi letterari con le stesse caratteristiche.

      • Elda ha detto:

        Sogno, illusione? Chi legge vive una vita non sua ma può arrivare a realizzare qualcosa che inizialmente non aveva sperato

      • Maddalena ha detto:

        Inoltre don Chisciotte è l’eroe lettore per eccellenza! La sua passione smodata per i romanzi cavallereschi lo spinge a immaginarsi cavaliere errante lui stesso e a partire all’avventura proprio come nei libri 🙂 In un capitolo del romanzo, il curato e il barbiere di don Chisciotte sgattaiolano nella sua biblioteca per bruciargli tutti i libri, ma poi rimangono affascinati anche loro da quella enorme collezione e cominciano a discutere su quali libri sarebbe opportuno salvare dal rogo…

  4. Giulia ha detto:

    Splendido articolo! Sarebbe davvero una chicca da lettore possedere il proprio 🙂

  5. PAOLO GROSSI ha detto:

    Bella l’ idea di far realizzare dei E x Libris nelle scuole, farà vedere il libro più “amico”.
    Oltre il contenuto ovviamente cè da apprezzzare anche il fatto estetico.
    Ne ho realizzati alcuni in calcografia, chi vuole vederli può andare su GOOGLE+

  6. ELISA ha detto:

    Da quando li ho conosciuti ne sono sempre stata affascinata e, lavorando nel campo dei timbri, ho seguito questa mia passione e ho realizzato una linea specifica, si chiama proprio “Passione ex libris”. Una delle cose più belle è che si possono realizzare anche timbri a partire da disegni fatti a mano libera, creando davvero qualcosa di unico.
    Spero di aver dato un’ informazione gradita, grazie.

  7. Nicola ha detto:

    da qualche mese vi ho scoperto e quasi quotidianamente imparo o vengo a conoscenza di qualcosa di interessante, piccola o grande, durante la mia oretta di social network prendo sempre delle deviazioni interessanti grazie ai vostri post, questo mi è piaciuto tantissimo

  8. Nadia ha detto:

    Belli.
    Ciao potresti gentilmente darmi una spiegazione.
    Sui disegni,si deve scrivere ex libris e poi ?

    • Ciao Nadia,
      dopo ex libris puoi scrivere direttamente nome e cognome della persona a cui è intestato. Solo nell’antichità il nome si declinava con il genitivo, oggi non si fa più.

  9. fabio ha detto:

    come soggetto suggerisco l’unicorno, poi una visita qui http://www.tipoteca.it/index.php?mact=Gallery,m0c0c2,default,1&m0c0c2start=25&m0c0c2number=4&m0c0c2dir=%2FMuseo%2Fbookshop&m0c0c2returnid=48&page=48 dove hanno stampato un paio di magnifici volumi sull’argomento

  10. Anna ha detto:

    Bellissimo!! Thank you for such interesting post!

  11. Fabio Ciracì ha detto:

    Io ho una vasta raccolta su Pinterest. Ho pensato che ti potrebbe piacere questa bacheca su Pinterest… http://pin.it/U8RKOnM

  12. Bellissimo post: sono entusiasta sia da amante dei libri e della loro storia sia come ammiratrice dell’arte, anche delle tecniche “minori”. Un applauso!

  13. Michela Giupponi ha detto:

    La biblioteca Braidense di Milano, in primavera ha fatto una mostra sugli ExLibris, davvero interessante. Un’immagine di uno degli exlibris in mostra dalla loro pagina Facebook: https://goo.gl/lJcomP

  14. Ina ha detto:

    La cosa esclude gli ebook…un altro punto a favore della carta stampata!

    • didatticarte ha detto:

      Non era questo l’intento del post (anche perchè oggi gli exlibris sono oggetti da collezione più che targhette per libri).
      Ed io credo che il libro digitale sia un ottimo alleato di quello cartaceo: offre multimedialità, facilità di trasporto e di utilizzo. In tutte le attività didattiche e non che propongo cerco sembre di guardare a tutti gli strumenti senza pregiudizi: bene la manualità e altrettanto bene la capacità di realizzare e utilizzare prodotti digitali. Faccio il tifo per tutti 😉

    • didatticarte ha detto:

      Sì, gli ex libris piacciono a tutti! Peccato che non capisco lo spagnolo 🙂

  15. Feliciana ha detto:

    Argomento affascinante, complimenti per diffondere sempre un profili creativi ricchi di molteplici sviluppi.

  16. Christian Russo ha detto:

    Da studente di grafica d’arte e bibliofilo non posso che amare questo articolo! Se avessi continuato gli studi la tesi l’avrei data sugli ex libris 🙂

  17. Fanny ha detto:

    Excelente artículo, leo diariamente sus publicaciones y son muy interesantes…Complimenti, Grazie

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