Modifica un dipinto e ottieni un Caravaggio!

Prendi un quadro del Rinascimento e trasformalo in un’opera barocca.

Questo era il compito finale che ho assegnato al corso From Pantheon to MAAM, un percorso tra luce, architettura e urbanistica di Roma per gli studenti della Rhode Island School of Design.

Durante le due giornate del mio modulo (Light in baroque art) abbiamo visitato musei e chiese alla ricerca dell’arte barocca. Non un itinerario completo ma quei monumenti che non erano già stati visitati nelle giornate precedenti.

Abbiamo osservato dettagli, sculture e soprattutto effetti luminosi. Abbiamo disegnato e fotografato Bernini, Borromini e Caravaggio per raccogliere quanti più stimoli possibile.

Tornati in aula abbiamo cominciato a fare esperimenti. Grazie a piccoli proiettori a led abbiamo cercato di capire come si comporta la luce su un corpo umano e abbiamo provato a riprodurre alcuni dipinti di Caravaggio. Più o meno l’esperimento dei tableau vivant che ho già fatto a scuola, ma con la differenza che la luce doveva essere tutta ricreata artificialmente.

Pare che Caravaggio facesse di simili esperimenti con delle lanterne in una cantina.

Ma la luce delle sue lanterne doveva essere senz’altro più morbida dei nostri spot. Tant’è vero che ne sono usciti effetti molto più drammatici di quelli delle tele originali. Per riprodurre quegli effetti servono corpi illuminanti meno puntiformi, più estesi, come quelli che si trovano negli studi dei fotografi.

Ma tutto questo era solo un’esercizio preparatorio. Un riscaldamento, se vogliamo, per l’attività successiva: modificare con Photoshop le luci di un quadro rinascimentale (o comunque non barocco) per trasformarle in luci caravaggesche.

Può sembrare un gioco gratuito e banale. Invece richiede una comprensione precisa del fenomeno luminoso, di come il fascio dia forma ai corpi, di come il modellato venga evidenziato dal contrasto con lo sfondo. Per questo non è stato facile. Ci vuole esperienza, sia di luce che di fotoritocco.  Ecco cosa ne è venuto fuori.

Alcuni sono riusciti meglio, altri si sono un po’ bruciati. Non basta, infatti, abbassare la luminosità e aumentare il contrasto. Questa Creazione michelangiolesca, ad esempio, si è macchiata proprio per l’eccesso di contrasto. In quella inferiore, invece, le forme hanno mantenuto la loro morbidezza ed è stata enfatizzata la luce da sinistra.

Ma come si lavora per fare un fotoritocco del genere? Ho provato con la Deposizione Baglioni di Raffaello in un video accelerato. Le varie fasi richiedono accuratezza e pazienza.

Si comincia con lo scontorno per separare le figure dallo sfondo. Si scurisce lo sfondo e poi si lavora sulle figure con lo strumento ‘brucia’ per scurire le parti già in ombra e lo strumento ‘scherma’ per schiarire le parti in luce. Eventuali zone che tendono a saturarsi di colore vengono desaturate con la ‘spugna’.

Come sempre la luce proviene da sinistra. È una costante che si ripete nella pittura di tutti i tempi con poche eccezioni. Il motivo è semplice: il pittore (quasi sempre destrorso) dipinge con la finestra a sinistra, per non farsi ombra con la mano sul quadro. Anche i suoi modelli, dunque, saranno illuminati dalla stessa direzione.

Ma non basta una luce da sinistra per creare teatralità. Occorre un fondo scuro, occorre un fascio concentrato.

Occorre, soprattutto, lasciarsi trasportare dalla magia della luce, il materiale immateriale più potente che ci sia!

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18 risposte

  1. Rana ELMOUGY ha detto:

    Salve Prof.ssa,
    Questo corso non sarà disponibile un’altra volta ma per chi è interessato/a a studiare la luce e i suoi effetti senza essere iscritto in questa università?

    • Quello raccontato nell’articolo è stato un workshop unico, che non ripeterò. Esistono comunque in varie università italiane corsi e master in lighting design. Cercando sul web se ne possono trovare diversi.

  2. maria teresa ha detto:

    che bell’esperienza ! sia per i ragazzi che per te ! e che bellezza poter disporre di passione, strumenti e soprattutto della città più bella del mondo , dove studiare l’arte e l’architettura è un’esperienza viva.

  3. giulia pisana colucci ha detto:

    chapeau!!!
    sei veramente una fonte inesauribile di idee e progetti fatti con entusiasmo e soprattutto col CUORE , si percepisce forte e chiaro l’amore che metti in quel che fai ogni giorno con i tuoi ragazzi e che trasforma ogni progetto in un’attività magica ed emozionante…. grazie per condividerlo con chi ,come me , ti segue “rapita” dalla tua passione e maestria.

  4. Paola ha detto:

    Che meraviglia! I tuoi alunni sono straordinari, evidentemente contano su un ottimo Maestro. Terrò questo post per guardarlo e riguardarlo …

  5. Anna ha detto:

    Sei così brava, Emanuela, che i riconoscimenti ricevuti fino a oggi non bastano. Ne arriveranno ancora e ancora. Perché lo meriti. Perché lo meritano i tuoi alunni e tutte le persone che coinvolgi nei tuoi progetti. Bravissimi!

  6. Marino calesini ha detto:

    Bravi ! Che fantastica opportunità lavorare a questi progetti.

  7. Barbara Simpson ha detto:

    Solo applausi!

  8. Maria ha detto:

    Come ti caravaggio un Raffaello! Sei geniale, grazie Emanuela.
    Maria

  9. Picardi ha detto:

    eccellente come sempre