Guarda in alto e scatta!
Questo articolo fa il paio con quello di un anno fa dedicato alla foto zenitale, fatta verso il basso. Stavolta, invece, guardiamo verso l’alto per scoprire cosa si può fotografare da sott’in su.
Anche in questo caso si tratta di un tipo di inquadratura di vecchia data. I Maestri della fotografia ne hanno lasciato testimonianze memorabili. Una delle prime è una scala antincendio proiettata verso il tetto dell’edificio, uno scatto fortemente geometrico dell’artista russo Aleksandr Rodchenko.
Di qualche anno dopo è una rampa di scale vista dal basso, fotografata nel 1926 dal tedesco Albert Renger-Patzsch: la rappresentazione oggettiva di una struttura rigida e funzionale.
Negli scatti di Alfred Eisenstaedt, invece, le scale si riempiono di persone trasformandosi in originali foto di gruppo.
Una formula senz’altro vincente, ripresa negli anni Sessanta dalla fotografa Martine Franck in uno scatto ingiustamente attribuito a Cartier-Bresson.
Naturalmente rimane un genere molto praticato, su scale recenti e antiche, spesso senza persone.
Un altro filone ricco di sviluppi è quello del soffitto riflettente che fa sì che la foto dal basso diventi un divertente gioco di scambi, perché alla fine ciò che vediamo è una vista dall’alto. Naturalmente è perfetta per l’autoritratto, come questo di Peter Keetman del 1950.
Prima di lui aveva già provato l’esperimento Walter Funkat con uno scatto del 1929 su una sfera riflettente posta sul soffitto del Bauhaus. In questo caso, oltre all’effetto dal basso c’è anche la deformazione tipica degli specchi convessi.
Lo stesso meccanismo è stato applicato da Helmut Newton per un autoritratto con modella in una stanza d’hotel con soffitto a specchio.
Ma lasciamo da parte gli specchi e torniamo alla foto dal basso pura. Uno dei temi più interessanti è il corpo umano perché è difficile da vedere da sotto, a meno che non stia saltando (o nuotando). Non è un caso che questo punto di vista sia usato spesso per le immagini di sportivi in gara…
… o per gli acrobati.
Per fortuna esistono anche situazioni più rilassanti nelle quali cogliere un corpo dal basso, ad esempio sulle giostre coi seggiolini volanti o semplicemente in altalena.
È un punto di vista perfetto per raccontare i bambini, come ha fatto Alan Laboile con i suoi figli.
Con un bel grandangolo da 8 mm si riesce a ottenere qualcosa di simile anche senza far saltare il soggetto. Lo ha fatto Willem Jonkers con i passanti di Rotterdam.
Scattando dentro un cortile si può creare anche un’interessante cornice in prospettiva.
È un effetto-pozzo che ricorda l’antenato di tutti questi scatti e cioè l’oculo di Andrea Mantegna per la Camera degli Sposi a Mantova (1465-1474).
Questa vista è stata usata anche per una campagna contro il fumo, applicata al soffitto di una saletta fumatori. Io la trovo irresistibile!
Nell’architettura storica lo scatto dal basso, perfettamente in verticale, è perfetto per le volte e le cupole delle chiese. Ne ha fatto una lunga serie David Stephenson.
E anch’io mi diverto tanto a farle in viaggio. Basta cercare il centro esatto della campata o l’allineamento al pilastro e poggiare la fotocamera per terra. Questi nove soffitti inglesi li ho fotografati con questa tecnica.
Sembrano foreste e chiome di alberi, altro tema tipico della foto dal basso.
La natura, d’altra parte, è una fonte inesauribile di ispirazione. E cambiando punto di vista lo può diventare ancora di più. Che dire, ad esempio, dei fiori visti da terra? Se fossimo formiche li vedremmo così!
Rimane da analizzare l’ultimo soggetto. Quello che abbiamo sulla testa quando non c’è più nulla intorno a noi, né alberi, né cortili. Quale? Ma il cielo, ovviamente! Se poi ci sono le nuvole ancora meglio (oppure se ci sono le stelle).
Con un buon fisheye (o con un’app per il telefono) possiamo catturare tutta la volta celeste che ci sovrasta.
E intanto, stando a testa in su, si possono fare incontri inattesi…
Di sicuro, se non arriva prima il torcicollo, guardare verso l’alto sarà una gran bella esperienza. Quella di ampliare il campo visivo, guardare da nuovi punti di vista e scoprire quale mondo esiste a nostra insaputa sopra di noi.
Per me, che sono una fotografa dilettante, questi spunti e punti di vista sono davvero utili. Trovo questo articolo interessantissimo. Complimenti!
Grazie mille, Loretta.
Spettacolo puro, soprattutto per me che amo la fotografia e amo fotografare in maniera insolita!
Grazie per la ricercatezza delle foto scelte! Magia per i miei occhi.
Grazie a te 🙂
Un invito ad alzare lo sguardo e a non accontentarsi mai di guardare sempre nella stessa direzione… uauu!
Elisa
😀
Manuela da quando ti ho scoperta, seguo sempre con vivo interesse i tuoi post che ci aiutano a guardare con altri occhi l’arte ed il bello che ci circonda.
Grazie per darci gli strumenti per scoprirlo!
Ti ringrazio, Flavia!
Grazie. Bellissimo questo articolo.
Grazie a te.
Meraviglia
Grazie 🙂