Writers, un gioco di testi e immagini per scoprire la letteratura
Quando Maria Rosaria Chirulli mi ha chiesto il mio indirizzo per mandarmi un regalo non potevo assolutamente immaginare che meraviglia avrei ricevuto di lì a poco. Una scatola rigida, allungata, dall’aspetto professionale. Un gioco da tavolo!
Si chiama Writers, letteratura in gioco e contiene 210 carte, dieci per ognuno dei ventuno autori scelti da Maria Rosaria.
All’interno un vero tesoro! Da Dante a Bukowski, da Leopardi a Morante, da Shakespeare a Pasolini. Per ognuno degli autori c’è una carta con il ritratto, una con i dati biografici essenziali (luogo e data di nascita e morte), tre carte con aneddoti sulla loro vita e quattro con citazioni tratte dalle opere più note.
Ma come funziona? Nel prezioso opuscolo che accompagna il gioco vengono suggerite tre modalità diverse basate sugli abbinamenti, ma è un gioco così versatile che può essere usato come quiz, come domino, come gioco dell’oca, come memory. E inventare un gioco nuovo può diventare anche un’altra forma di gioco…
Per prima cosa non potevo che cercare i ritratti! Quelli realizzati all’acquerello da Mario Petrachi, il figlio di Maria Rosaria, sono fedeli e al contempo freschissimi.
Ma prendiamo adesso le carte con le date. Ne scelgo tre a caso. Sullo scrittore nato a Firenze nel Duecento ci sono pochi dubbi, ma sugli altri due bisogna fare mente locale… ah ecco: Flaubert e Calvino!
E poi ci sono gli incipit. Quelli immortali.
O le citazioni, anche queste delle perle da conservare.
Dopo che leggi frasi come queste, non ti viene voglia di scappare in libreria e comprare l’opera completa?
Ma la cosa più avvincente sono gli aneddoti. Pezzi di vita che danno un cuore e un corpo ai nomi scritti sulle copertine dei libri, rendendoli umani, a volte ribelli, a volte tormentati, ma in definitiva tanto simili a noi.
Come tutte le belle idee anche questa è nata da un fallimento. Non quello di Maria Rosaria, ma quello della scuola in generale, che non riesce a far scoprire la bellezza dei classici della letteratura né a fare amare la lettura in generale, come affermano tante tristi statistiche. D’altra parte, come afferma Maria Rosaria, “Leggere per prescrizione raramente invoglia a esperienze di lettura realmente significative ed emotive“.
Ma Maria Rosaria non è una che si lascia abbattere dallo sconforto e quando in un’ora di supplenza i ragazzi le hanno chiesto di poter giocare a Taboo, non solo ha giocato anche lei (e se una prof. ama il gioco io la adoro!) ma ha pensato immediatamente di creare qualcosa del genere con i più grandi autori della letteratura di tutti i tempi, italiani e non. Ed è così che è nato Writers (lo potete trovare sulle piattaforme di e-commerce)
Nella lunga intervista che potete leggere qui Maria Rosaria spiega l’obiettivo del suo gioco (che poi è lo stesso del mio approccio alla storia dell’arte): “Writers vuole promuovere la cultura letteraria bandendo la paura e quel senso di soggezione e di timore reverenziale, di inadeguatezza rispetto alle opere letterarie. Lo scopo del gioco è giocare, come lo scopo della letteratura è la letteratura che è, o ci auguriamo lo diventi, un bene comune. E perché divenga realmente tale occorre far scendere dalla torre d’avorio i classici. Julio Cortazar ha scritto: “Uno scrittore vero è quello che tende l’arco al massimo mentre scrive, e poi lo appende a un chiodo e se ne va a bere vino con gli amici.” E’ proprio questo l’obiettivo che mi propongo. Umanizzare i classici, portarli al nostro tavolo e giocare con loro e con le loro parole con spirito gioioso, senza dover dimostrare nulla. Non si danno i voti!”
Per l’ultima frase propongo una standing ovation! I momenti più coinvolgenti della scuola sono quelli in cui si apprende senza accorgersene, per il gusto di scoprire. Come quando si fa un tableau vivant, o come quando si gioca con la letteratura.
Attualmente non disponibile, che sfortuna!
Forse c’è un altro sistema per procurarselo?
Info sulla pagina Facebook di Writers
Bellissima idea, la possiamo fare anche per gli artisti, che ne dite?
Sì, opere d’arte e particolari al posto delle citazioni 🙂
Che bella idea
In un primo momento quando ho visto il titolo ho pensato ai graffiti sui muri che mi incuriosiscono sempre moltissimo, poi ho letto l’articolo e devo dire che è veramente una trovata geniale. Concordo su tutto e a maggior ragione il pensiero comune sulla storia dell’arte. Grazie per aver condiviso con noi questo gift che hai ricevuto. Grazie Emanuela. A presto.
Grazie a te, Luisa.
Molto interessante grazie
🙂