Incontro ravvicinato con Piero Manzoni

Io – Ciao, io sono Emanuela Pulvirenti.

Piero – Ciao, Piero Manzoni.

(stretta di mano)

Io – Grazie per essere venuto. Come ti ho detto per telefono vorrei scrivere su di te nel mio blog, Didatticarte.

Piero – Nel tuo cosa?

Io – Un blog. Una specie di rivista online…

Piero – Ollain? Che vuol dire?

Io – Vabbé, niente, lasciamo perdere. Un’intervista. Voglio farti una normalissima intervista.

Piero – No, senti, se è ancora per quella storia della merda d’artista non ne voglio sapere nulla. Ciao!

(fa per alzarsi dal tavolino del bar ma io lo trattengo per il braccio e gli sorrido con tutti i denti possibili)

Io – No, no, no! Aspetta, ti prego! Guarda che a me piace, è un’idea straordinaria!!!

Piero – Stai dicendo davvero o mi prendi per il culo?

Io – IIIIOOOO? (faccia da angioletto) No, lo dico seriamente! Ma ascolta: parliamo di altro, per cominciare.

Piero – Dimmi (si siede con un sospiro di rassegnazione)

Io – Andiamo in ordine sparso. La linea, ad esempio. Hai disegnato una linea lunghissima su una striscia di carta e poi l’hai arrotolata e inserita in un cilindro. Che vuol dire?

manzoni-linea

Piero – Beh, è una linea. E ne ho fatte più di una… Non c’è molto da dire!

Io – Sai a cosa mi fa pensare? Quando faccio lezioni di disegno a scuola – non ti ho detto che sono un’insegnante – e traccio una linea alla lavagna e dico: questa è una retta; una retta è infinita. Ma poi non è veramente infinita perché io ne faccio solo un pezzo. Tu, nel cilindro hai scritto che contiene una linea di lunghezza infinita. Ma ne hai fatto un pezzo anche tu. Più lungo del mio ma sempre un pezzo. Come la mettiamo?

Piero – Ah ah ah… quanto sei precisina! Certo che è un pezzo, come facevo a farla infinita? Ma nel momento in cui tu ti domandi come faccio a dire che è infinita ti sto facendo ammattire. Forte, no?

Io – Mmmm (faccio finta di niente ma quel ‘precisina’ non mi è calato). Sì, ok, ho capito. Parliamo delle tue uova. Quelle su cui hai impresso la tua impronta digitale. Io ci trovo una specie di atteggiamento dadaista. Come Duchamp che firma l’orinatoio… È l’oggetto quotidiano che diventa opera d’arte? È il ritorno ad un’origine simboleggiata dall’uovo? Sono sculture autoreferenziali?

manzoni-uova

Piero – Sono uova. E basta. Tant’è che poi ce le siamo pure mangiate…

Io – Quindi anche il palloncino pieno di ‘fiato d’artista’…

manzoni-fiato

Piero – Esatto: è fiato d’artista.

Io – Un po’ come “Una rosa è una rosa, è una rosa”… sai quella frase di Getrude Stein?

Piero – Forse (detto con sufficienza e con le sopracciglia sollevate)

Io – Naturalmente lo sai che cosa pensa la gente di queste cose: le linee, le uova, i palloncini. Pensa che non sia arte perché potrebbero farlo pure loro. Per primi i miei studenti…

Piero – Perché tu lo sai cos’è l’arte? Pensi che solo una cosa difficile da fare possa essere arte?

Io – IIIIOOOO? (faccia inorridita) Ma per chi mi hai presa? Ti sto parlando del pensiero comune! Come vuoi che reagisca l’uomo medio di fronte alle sculture viventi? Prendi una persona, persino uno come Umberto Eco, ci metti la firma sulla pelle e pretendi che sia un’opera d’arte! Per me lo è, perché mi spiazza, mi fa riflettere sulla natura dell’arte, mi diverte. Ma non tutti la pensano così.

manzoni-scultureviventi

Piero – Qual è la domanda?

Io(comincio a spazientirmi) Che cosa diresti a questo benedetto uomo medio?

Piero – Non c’è nulla da dire: c’è solo da essere, c’è solo da vivere.

Io – Forte questa! Me la segno. Dunque è una questione di essere anche la storia delle basi magiche?

manzoni-basemagica

Piero – Immagino di sì: io ti do questo piedistallo; tu ci sali sopra e in quel momento SEI un’opera d’arte. Se non è magico questo!

Io – Lo proverei volentieri! Sai, sono un po’ vanitosa e l’idea di diventare un’opera d’arte mi intriga parecchio!

Piero – Non avevo dubbi (sorrisino ironico)

Io – … (ok, me la sono cercata)

Piero – E gli Achrome? Che ne pensi?

Io – Ehi, le domande le faccio io! Cosa c’è dietro questi Achrome? Che significa tutto questo bianco su bianco?

manzoni-achrome

Piero – L’hai già detto: bianco su bianco, cioè quasi nulla.

Io – Bello quel ‘quasi’. Credo che il senso stia tutto là, ma non te lo chiedo, tanto non me lo diresti…

Piero – Allora dimmelo tu!

Io – Guarda ci ho anche scritto un post, sarebbe lungo dirtelo qui.

Piero – Un post? Sarebbe?

Io – Come non detto (ma questo qui in che mondo vive?). Senti ma della merda d’artista posso chiederti qualcosa? Dai, hai visto che non ho pregiudizi!

manzoni-merda

Piero – Uffa, che vuoi sapere?

Io – No, vedi: il senso del gesto, la provocazione, l’irriverenza, insomma, ho capito tutto… Sai cosa non mi è chiaro? La tecnica… cioè… voglio dire… sempre che dentro ci hai messo davvero della cacca… ma tu la mattina… ti portavi la scatoletta in bagno… e cercavi di centrarla, o cosa?

Piero – Cosa.

Io – Cosa che cosa?

Piero – Niente.

Io – Ma niente che? Ti ho fatto una domanda!

Piero – E io ti ho risposto (sorriso divertito)

Io – Ok, ho capito. Non saprò mai come hai fatto a farne esattamente 30 grammi per volta… (stavolta sorrido anch’io). Beh, dai, ti lascio andare ché avrai da fare. Vorrei solo che mi lasciassi con qualcosa di memorabile. Chessò, una frase, un ricordo…

(prende dal taschino della giacca un pennarello, mi afferra il braccio e ci mette sopra la sua firma, si alza e se ne va)

.

[Postfazione: Piero Manzoni è morto nel 1963 a 29 anni. È stato uno dei più grandi artisti concettuali del Novecento. Tutto quello che ha detto in questa intervista (a parte la frase sull’essere e sul vivere) l’ho inventato di sana pianta. Che Piero mi perdoni!]

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22 risposte

  1. Gio ha detto:

    Grande Prof!
    Quando riesco a ritagliarmi un momento solo per me, corro subito sul tuo blog e mi leggo un post a caso, sicura di arricchire una volta di più il mio bagaglio culturale ma … non solo: leggere i tuoi articoli ha pure un effetto terapeutico…mi dimentico dei miei guai e mi sento BENE!
    grazie

  2. gianfranco ha detto:

    Sopra e sotto, alto e basso, Nord e Sud … solo questione di punti di vista, no?

  3. gianfranco ha detto:

    … (torno sui miei passi, lo afferro per un braccio e gli chiedo a bruciapelo:)
    Io – Il tuo capolavoro? La tua opera più riuscita?
    Piero – Tutte … nessuna … la prossima che penserò!
    Io – Dai per piacere … uno scoop per Didatticarte! Il “Piero Manzoni” più amato da Piero Manzoni…
    Piero – Amato… Una domanda concettuale…
    (ci pensa un attimo, poi vedo un lampo nel suo sguardo)
    Piero – Il Mondo! senza ombra di dubbio il Mondo…

    Perdona l’ardire Emanuela, ma intuisco che sei una donna di spirito e l’unico commento possibile di apprezzamento a questo tuo post non può che essere “manzoniano”.

    Per chi volesse svelare l’arcano:
    https://image.slidesharecdn.com/4-5pieromanzoni-120702102757-phpapp02/95/45-piero-manzoni-24-728.jpg?cb=1341224955

  4. gigi ha detto:

    Forse sarò retrò ma a me un certo tipo di arte moderna sembra più riguardare un discorso filosofico che artistico. Lo so che fra i due campi non c’è molta differenza, ma nell’arte secondo me deve entrarci anche una capacità manuale, altrimenti che artificio è?

    • didatticarte ha detto:

      Il virtuosismo tecnico appartiene ad una concezione dell’arte non più attuale. Se così non fosse non dovremmo considerare arte la fotografia dato che non richiede particolari capacità manuali… 😉

  5. gabriella speranza ha detto:

    Personalmente, pur trovando molto spiritoso il suo dialogo immaginario con costui, continuo a sentirmi presa in giro da questo signore che mi ha disgustato allora e continua a disgustarmi ancora quale prodotto-antagonista di una certa Italia presuntuosa, pressapochista , priva di una solida cultura , pronta ad applaudire qualsiasi cosa purché di moda…….

  6. Caterina ha detto:

    Intervista stupenda, scritta benissimo e che credo possa far amare e capire Piero Manzoni più di qualsiasi saggio di storia dell’arte.

    “Non c’è nulla da dire: c’è solo da essere, c’è solo da vivere” .
    Una frase di questo grande artista, che fino a non molto tempo fa ripetevo come un “mantra” a me stessa e a tutti quelli che mettevano in dubbio la potenza del web per divulgare l’arte.

  7. Gaspare ha detto:

    Manu! Ti conosco da vent’anni ma mi lasci sempre a bocca aperta! Ti adoro….. e mi fai adorare l’Arte!

  8. Emma ha detto:

    sempre grande
    bacio

  9. enrica ha detto:

    Un’intervista impossibile, per descrivere l’opera di Manzoni… Non potevi trovare una forma espressiva più azzeccata!!!
    Complimenti, il tuo lavoro è imperdibile! Di nuovo grazie!

  10. Alesatoredivirgole ha detto:

    Ahahah, divertente e curioso ARTicolo 🙂
    Che dire su un personaggio che ben prima dello smartphone ha inventato un piedistallo adatto per selfie.
    Sarebbe un bell’esercizio (esperimento) girare le piazze (o addirittura le scuole …) proponendo a passanti o studenti di salire su quell’innovativo “selfiestallo” per immortalarsi o farsi immortalare in posa proprio come un’opera d’arte, magari con una bella confezione di “nebbia padana” in scatola … 😉

  11. Cristina Saoncella ha detto:

    Credo, che se si fosse svolta davvero sarebbe andata cosi’ !
    Ti seguo sempre, e aspetto con impazienza i tuoi articoli. Ciao !

  12. Franziskus Tschinggeli ha detto:

    Perche’ chiedere scusa ?
    Non ne vedo il motivo,anzi penso che Piero avrebbe apprezzato.
    Grazie.