Cogli il contrasto… fai una foto caravaggesca!

L’idea della foto futurista a cui ho dedicato un recente post, nasceva da un esperimento analogo di un paio di anni fa nel quale gli studenti avrebbero dovuto fare una foto “caravaggesca”, nella quale il soggetto emergesse dalla penombra creando un senso di tensione drammatica.

Come ho già scritto nel post “Imparare facendo”, questo tipo di attività permette di porsi nell’ottica dell’artista e guardare la realtà con i suoi occhi. È un approccio esperienziale di grande efficacia didattica, come ho sottolineato parlando della lezione ideale di storia dell’arte.

Per svolgere questo “compito” ho dato agli studenti tre indicazioni: la prima era di osservare bene i quadri di Caravaggio e studiarne il tipo di luce, la sua intensità, la sua direzione

… la seconda era di liberarsi dai soggetti di Caravaggio cercando di “attualizzare” la scena illuminata.

Per far capire ai ragazzi cosa intendevo ho mostrato loro uno scatto di Mario Di Martino (mio marito, ottimo fotografo) nel quale la fonte luminosa è davvero inusuale ed è presente nella scena.

La terza indicazione era di tipo tecnico: VIETATO USARE IL FLASH! La luce di Caravaggio è sempre molto laterale, lambisce il soggetto e ne lascia in ombra l’altra metà: è il tipo di effetto che si può ottenere accanto ad una finestra, con luce di taglio.

Ma se si utilizza il flash l’illuminazione è frontale, luci e ombre non si alterneranno più sul soggetto distruggendone ogni possibilità di somigliare lontanamente allo stile di Caravaggio. Ecco un esempio della stessa foto fatta con e senza flash.

Alcuni studenti  hanno deciso di mantenere l’ispirazione a Caravaggio e si sono orientati su una natura morta.

Qualcuno ha creato delle composizioni piuttosto raffinate…

Un’altra studentessa ha fatto un suggestivo primo piano ad una boccetta di smalto con un bell’effetto materico.

Altri si sono concentrati sulla figura umana.

Uno studente, ad esempio, si è ritratto in forma di novello San Girolamo concentrato al tavolo da studio…

Un altro studente si è riproposto nelle vesti di Bacco con una cesta di frutta davanti.

Altre due studentesse hanno proposto piccoli gesti, molto femminili, come annusare un profumo o mettere i tacchi; gesti che emergono da un controluce o si illuminano in modo teatrale.

Mi sembra che alcuni di questi scatti abbiano davvero centrato il tema della luce che mette in scena.

Certo, ci sono tanti esempi professionali di grande bellezza come il progetto Chiaroscuro di Diver & Aguilar…

… oppure “Caravaggio in cucina” del fotografo Renato Marcialis.

In questo caso, tuttavia, l’importante non è fare lo scatto da premio di fotografia quanto scoprire l’attualità dell’opera di Caravaggio e rendersi conto, con le proprio mani, che creare il volume, la teatralità, lo spazio, non è una questione di luce, ma una questione di ombra!

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7 risposte

  1. Maria Meloni ha detto:

    Apprezzo molto il taglio delle tue lezioni di arte e di storia dellìarte. Riesci a presentare la globalità dei contenuti sia formali che storici. Complimenti!

  2. Mauro Boccuni ha detto:

    Insegno Educazione Musicale alle medie. Ti seguo con MOLTO interesse perché mi stai dando degli spunti didattico/metodologici con cui posso fare osservare caratteristiche analoghe nel linguaggio artistico musicale. Complimenti vivissimi !

  3. Alessandra ha detto:

    Belli i lavori dei tuoi studenti e di tuo marito. Quello della luce è un aspetto fondamentale in fotografia e la luce laterale dà le foto migliori. Anche al mare… invece di quelle foto ricordo bruttine… verso il tramonto, quando le ombre si allungano e la luce è più calda… bellissimo! 😀

    • didatticarte ha detto:

      La luce di taglio è quella che accarezza le superfici e ne svela la materia… a volte non riesco a mettere un freno alla mia passione per la luce!

  1. 21 Aprile 2014

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