Quindici sfumature di rosso

Uno degli errori più frequenti degli studenti emerge quando parlano dei colori primari. Tralasciando il fatto che non conoscono la differenza tra sintesi additiva e sintesi sottrattiva, quando nominano i colori primari relativi a quest’ultima, parlano sempre di giallo, rosso e blu. E se io spiego che si tratta di giallo, magenta e ciano spalancano gli occhi increduli: in pratica distruggo loro una delle poche certezze che avevano sull’arte…

Questo perché generalmente viene proposta questa combinazione che si rifà alle antiche versioni del cerchio cromatico, quando la colorimetria come scienza non esisteva ancora.

Allora, aiutandoci con le coordinate cromatiche HEXRGB, CMYK e HSV (presenti nei maggiori software di grafica), vediamo di fare un po’ di chiarezza almeno per quanto riguarda il colore rosso!

ROSSO: è uno dei tre primari della sintesi additiva mentre è secondario in quella sottrattiva (si ottiene con la somma del 100% di giallo e del 100% di magenta).

MAGENTA: è uno dei tre primari della sintesi sottrattiva. Corrisponde quindi ad uno dei quattro inchiostri da stampa. Somiglia molto al fucsia.

SCARLATTO: rosso tendente lievemente all’arancione, ma più intenso del vermiglione. È considerato il colore del sangue vivo e delle fiamme.

VERMIGLIONE: detto impropriamente cinabro, sta tra l’arancione e il porpora. Il nome deriva dal Kermes Vermilio, l’insetto da cui era estratto il pigmento.

CINABRO: antico pigmento di origine inorganica estratto dal mercurio (solfuro di mercurio). Il nome deriva dalle lacche cinesi che presentano questa tinta

MINIO: derivato dall’ossido di piombo, il minio era usato fin dal Medioevo per la colorazione dei disegni presenti sui manoscritti (da cui il termine miniatura).

ROSSO CORALLO: colore molto usato in gioielleria. È un rosso leggermente sbiadito (sebbene i coralli, in natura, presentino una gamma ben più ampia di sfumature).

ROSSO CADMIO:  pigmento di origine inorganica (solfuro di cadmio) è un rosso tendente al porpora dall’aspetto molto brillante e particolarmente coprente.

CRÈMISI: è un rosso molto luminoso e chiaro. Ricorda il porpora perché contiene anche del blu. Come il vermiglione si estraeva dal Kermes Vermilio.

ROSSO POMPEIANO: è un’ocra rossa di origine inorganica naturale, composta da ossido di ferro. Il nome deriva dalla sua presenza negli affreschi di Pompei

PORPORA: rosso scuro molto antico il cui pigmento si ricavava da un mollusco chiamato Murice. Si usava per tingere le vesti dei personaggi più altolocati.

CARMINIO: rosso scuro che prende il nome da un colorante naturale derivato dall’acido carminico contenuto nella cocciniglia.

AMARANTO: è un rosso cupo, simile al granata, una versione scura tra scarlatto e cremisi. È il colore tipico dei fiori dell’amaranto, dai quali prende il nome.

GRANATA: è un rosso scuro, simile al bordeaux. Il suo nome deriva dal colore dei chicchi della melagrana. È utilizzato sulle maglie di molte squadre di calcio.

BORDEAUX: è un rosso particolarmente scuro, in pratica una mescolanza di viola e marrone. Il nome deriva dall’omonimo vino rosso francese.

 

E questi sono solo alcuni dei più “famosi”… mancano il rosso ciliegia, il color terracotta, il color ruggine, il rosso di Persia, il rosso veneziano, il rosso Tiziano, il rosso Ferrari, il rosso Valentino etc. etc.

Comunque dovrebbero essere sufficienti per fare un bell’esercizio di osservazione: quali rossi hanno usato i pittori delle immagini qui sotto?

Da questo momento, se dovessero chiedervi di che colore è il cavallo rosso di Franz Marc, sappiate che la risposta non è così facile come per il cavallo bianco di Napoleone… 😉

 

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44 risposte

  1. Roberto ha detto:

    Rosso pomodoro è stato per anni il rosso certificato del nostro Tricolor ( col bianco latte e il verde prato brillante).

  2. Tina ha detto:

    Grazie, la risposta va più che bene! Mi rendo conto della complessità, ma avevo bisogno di separare un po’ questi tre rossi 🙂

  3. Tina ha detto:

    Il vermiglione, il carminio e il cremisi vengono estratti dallo stesso insetto? Se sì, allora che processo gli differenzia, dandoli tre tonalità diverse?

    • Troppo lungo rispondere in questa sede 🙂

      • Tina ha detto:

        Beh almeno volevo sapere se si estraggono dallo stesso insetto.

      • Dicevo che la risposta è complicata perché quelle denominazioni non sono scientifiche e univoche ma indicano ampi gruppi di colori che si possono ottenere con modalità diverse. Ad esempio viene chiamato vermiglione sia il cinabro (di origine minerale), che il sangue di drago (che è una resina), che il colore ottenuto dal Kermes vermilio (che è un insetto). Il carminio invece deriva da un altro insetto (il Dactylopius coccus) ma si può ottenere anche dal Kermes. Il cremisi è quello più legato al Kermes da cui prende anche il nome.

  4. L'alchimista ha detto:

    Il Vermiglione è solfuro di mercurio. Il kermes vermilio non c’entra nulla, il nome proviene da lì per una similitudine cromatica ma nulla più. Quindi si, vermiglione e cinabro sono lo stesso identico pigmento.

  5. anna spanu ha detto:

    Bello, di competenza eccezionale , una finestra aperta davanti ai colori dell’universo! Grazie.

  6. clotilde giurleo ha detto:

    E così ho scoperto che quell che fino ad oggi ho chiamato rosso pompeiano è del semplice Porpora !!!
    E via anche una mia certezza !!!

  7. Vincenza ha detto:

    Dopo un lungo battibecco con un’amica sul colore dei miei pantaloni, ho deciso di cercare il colore esatto affidandosi alla reta. Ne è valsa la pena: grazie per la dotta sintesi; ormai non utilizzo più i colori e rispondere alla mia amica in maniera esaustiva mi sarebbe stato impossibile.
    I miei pantaloni sono color Vermiglione.
    Credo!

  8. Giovan Giuseppe Conte ha detto:

    Potrebbe spiegare la differenza tra sintesi additiva e sintesi sottrattiva?

  9. Giuseppe ha detto:

    Bellissimo articolo!! Sarebbe bello sapere che colori hanno usato gli artisti perchè davvero è difficile dirlo a colpo d’occhio(:

  10. Roamina Barbara Maggiolo ha detto:

    Credo che questo articolo sia stato molto interessante e poi anche molto preciso nei dettagli, mi è piaciuto molto.
    Ciao a tutti Baby !!!! 😉

  11. Vera ha detto:

    Non poteva che venirmi in mente “Il mio nome è Rosso” bellissimo libro del premio Nobel Orhan Pamuk.
    Sono contenta di aver scoperto questo bel sito.

  12. Enzo ha detto:

    Molto interessante. Da notare che la codifica CMYK evidenzia anche la luminosità col valore K. Mentre nessuna informazione diretta viene data dell’opacità ottenibile aggiungendo il colore complementare.

  13. Andrea ha detto:

    I codici colore sono universali o scelti dall’autore del blog? Chi stabilisce che il porpora equivalga a quel determinato codice?

    • didatticarte ha detto:

      Sono convenzioni stabilite da tempo. Non li ho scelti io 😉
      Ad ogni modo in ambito professionale i colori non vengono indicati con i nomi (porpora, granata, amaranto etc.) perché ad ognuno corrispondono diverse sfumature simili. Si usano i codici cmyk, Pantone, hsv, Hex, RAL etc. etc. in base al settore di utilizzo.
      In tipografia si usano Pantone e cmyk, per le vernici si usano i RAL e così via.

  14. mauro ha detto:

    devo fare un colore rosso tendente al marrone, come posso fare? grazie

  15. silvia girolami ha detto:

    Bellissimo l’articolo ! Grazie

  16. fernirosso ha detto:

    a me piace ricordare che il magenta non è un rosso qualunque ma quello derivato da particolare situazione. Lascio qui il riferimento più completo che ho trovato, spero possa essere utile.
    http://www.boscarol.com/blog/?p=8894
    ferni

  17. Daniele ha detto:

    Ma giusto per capire se ho azzeccato: il rosso dei cavalli di Marc può essere un rosso minio?

    • didatticarte ha detto:

      Direi di sì: Marc oscilla tra il minio e il vermiglione. Ma in questo caso è più vicino al minio 😉

  18. Elisa ha detto:

    Ho indicato il tuo blog ed in particolare questo articolo ad una mia alunna di terza media che per il colloquio d’esame vuole partire dal termine ROSSO… Ti aggiornerò! 😉

  19. Complimenti per la dotta monografia sul padre dei colori; anche noi, speculatori dell’arte, diventiamo rossi di ignoranza, ma di che rosso è l’ignoranza?

  20. Eugenia ha detto:

    Complimenti per il blog intelligentissimo!! Conosco gente che si dicono “pittori” ma non fanno alcuna differenza tra i pennelli da usare figuriamoci tra i vari tipi di rosso 🙂 la conoscenza non è mai solo una parola ma un bagaglio di informazioni acquisite ovunque basta che importanti per quel che si dice di saper fare

  21. Gaspare ha detto:

    🙂

  22. Daniela ha detto:

    Bello! Ma da restauratrice che adora il cinabro….manca l’origine di quest’ultima denominazione di un colore rosso, che pure viene citato. Il Cinabro era estratto dal mercurio (solfuro di mercurio), in Toscana si trovava e si trova nelle miniere del Monte Amiata.

  23. Romy ha detto:

    Si fa presto a dare sempre le colpe agli altri….:)

  24. Per l’ignoranza, arrossisco!

  1. 21 Luglio 2014

    […] del rosso, destreggiandovi tra amaranto, vermiglione, scarlatto, minio e carminio, guardate questa pagina di Didatticarte. Arrivate fino in fondo e cimentatevi con i quadri proposti. Poi, concedetevi quattro minuti per […]