Rappresentazioni emozionali del pensiero: le mappe mentali

Esistono molti tipi di mappe per la rappresentazione delle conoscenze.

Una di quelle più “creative” è la mappa mentale. A differenza di quella concettuale (formata da parole inserite in box e collegate tra loro attraverso preposizioni o verbi, con una conformazione a rete), la mappa mentale ha un centro da cui si irradiano altri concetti, dai quali, a loro volta, si dipartono ulteriori ramificazioni.

In effetti la struttura che ne deriva, anche se può presentare una struttura radiale, è sostanzialmente configurata ad albero. E tale forma è rafforzata dal fatto che la mappa mentale non prevede collegamenti reciproci tra i “rami”.

Una struttura, quindi, gerarchica ma dall’andamento spesso sinuoso e libero.

La mappa mentale disegnata a mano offre una serie di vantaggi indiscutibili: è unica per grafica e stile, é un piccolo prodotto artistico verso il quale lo studente può provare un certo “orgoglio” e un senso di identificazione, resta molto più impressa nella memoria perché ha coinvolto le abilità manuali legate al “fare”, quelle alle quali sovrintende l’emisfero destro del nostro cervello…

Una splendida raccolta di mappe mentali disegnate a mano libera si può trovare su MindMapArt.

Tuttavia, spesso nella pratica scolastica non c’è il tempo e lo spazio per produrre simili elaborati. Allora può risultare molto utile l’uso di applicazioni online che consentano di realizzare rapidamente, in modo anche collaborativo, una mappa mentale completa di testi e immagini.

Uno di questi software è MindMeister: la versione basic consente di creare fino a tre mappe gratuitamente. C’è anche Bubbl.us, gratuito per un numero illimitato di mappe. Segnalo anche ExamTime nel cui sito è presente la mappa inserita qui sopra, con tutte le indicazioni su come realizzare una perfetta mappa mentale.

Se volete istruzioni più “creative” (e ironiche…), allora ecco la mappa che fa per voi!

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19 risposte

  1. Fabio ha detto:

    Personalmente trovo molto utile il concetto di mappa; il modo migliore secondo me è di sporcarsi le mani con un grande foglio di carta e tanti disecgni e foglietti da appiccicarci sopra. La potenza della mappa per me sta anche qui: si vede tutto dall’alto, è possibile padroneggiare in un solo colpo il suo intero universo di concetti e relazioni.

    Utilizzo anche alcuni programmi free per creare e gestire le mappe. Sono stabili, ricchi di funzionalità. Non ho mai raggiunto i loro limiti. Se potessi utilizzarli su uno schermo da 55 pollici potrebbero sostituire completamente la carta.
    Li segnalo a chi non li conoscesse già.
    I primi due sono gemmazioni di uno stesso progetto open source:
    – freeMind: http://sourceforge.net/projects/freemind/?source=directory
    – freePlane: http://sourceforge.net/projects/freeplane/?source=directory
    Esistono anche alcuni plugin interessanti, che è facile trovare. Per esempio quello che visualizza una mappa “à la Prezi”.

    Il terzo è il più completo: gira su un motore eclipse e ne esiste una versione free. Non lo uso che in rare occasioni, per me è sufficiente la potenza di freePlane
    http://sourceforge.net/projects/xmind3/?source=directory

    un caro saluto

    • didatticarte ha detto:

      Grazie per queste segnalazioni, Fabio! È sempre utile aggiungere nuove opzioni, soprattutto se già testate e valutate positivamente 🙂

  2. fabrizio bartoli ha detto:

    Ho saccheggiato abbondantemente il post inserendolo anche in questa pagina del sito in costruzione http://limfabweb.weebly.com/mindmapping–diagrams.html. Spero non dispiaccia. Eventualmente provvedo subito. Grazie per la condivisione. fabrizio bartoli

  3. antonella ha detto:

    Ho avuto un’ottima indicazione su CMap che ho usato anche personalmente nei miei studi “da grande “.
    Può aiutarti con i ragazzi che hanno gli esami anche per la mappa generale da portare con la tesina e (parlo ora per Giorgio) stimolare i ragazzini di scuola media a…velocizzare i tempi!
    😉
    Guardatevi anche questo sito che ho scoperto “girovagando nel villaggio”
    http://strategiedimamma.altervista.org/blog/passare-dal-testo-alla-mappa-con-leggixme-e-cmap/
    A

    • didatticarte ha detto:

      Conosco CMap, uno strumento molto utile. Trovo molto pratico anche VUE di cui ho parlato in questo post: https://www.didatticarte.it/Blog/?p=70
      Poi ce ne sono tantissimi altri, sia online che come app per iPad: mindomo, bubble, simplemapper, popplet, mindjet etc. etc.
      Estremamente efficaci sia per affrontare lo studio di nuovi argomenti sia per organizzare il sapere già acquisito.
      Spesso, come compito in classe, faccio realizzare ai miei studenti delle mappe lavorando in coppia: il lavoro di gruppo li rende più rilassati, li aiuta a concentrarsi, la necessità di riorganizzare le conoscenze (nel mio caso i vari periodi di storia dell’arte) li obbliga a capire quali elementi sono stilistici, quali di tecnica, quali di contenuti artistici etc. etc. Utilizzano libri, slide e appunti per attingere le informazioni (non ho l’assillo di controllare che non copino: al contrario, devono utilizzare tutto quello che hanno).
      Alla fine, da come organizzano la mappa, mi rendo comunque conto lo stesso di quanto hanno capito e di quanto hanno studiato per cui la valutazione risulta comunque abbastanza obiettiva.

      • Pamela ha detto:

        Carissima e preziosissima Emanuela, non posso che chiamarti così! Ho avuto quest’anno la mobilità alle superiori per la cattedra di Storia dell’arte all’età di 58 anni e dopo 26 anni di insegnamento sul sostegno: felicità, paura, ansia da prestazione! Ho ripreso dopo decenni lo studio della materia, i manuali ma soprattutto il tuo blog, sto bulimicamente divorando i tuoi articoli di didattica, ti assicuro, parlo da sola e alla fine di ogni articolo dico ad alta voce che sei un genio…. Grazie carissima e preziosissima Emanuela, i tuoi alunni veramente fortunati!

      • Grazie a te 🙂 Buona avventura!

  4. Giorgio Mici ha detto:

    Per parte mia apprezzo molto di più le mappe mentali, delle concettuali. Sebbene manchino i nessi (spesso ridondanti), trovo che gli elementi grafici associati siano molto più immediati. I ragazzi, soprattutto quelli della fascia d’età 11 – 13, sono generalmente molto meglio predisposti verso questa tipologia: ci vuole solo un gran bel po’ di tempo per realizzarle. Se poi, a farle sono loro, magari in forma collaborativa, i tempi divengono biblici!

    • didatticarte ha detto:

      Lavorando con i ragazzi delle ultime classi del liceo mi sono resa conto che la mappa con la quale lavorano meglio é un misto tra le due tipologie: senza nessi e con un argomento centrale (come quella mentale) ma con collegamenti anche tra i vari rami e parole chiuse dentro dei box (come nella concettuale).
      Per la mappa da portare agli esami di Stato li sto spronando a continuare su questa strada, avvicinandosi di più alla grafica libera della mappa mentale.

  1. 26 Aprile 2013

    […] […]

  2. 15 Maggio 2013

    […] Allora come allenare questa forma di intelligenza? Sicuramente occorre cercare di attuare il passaggio dal linguaggio verbale a quello visivo utilizzando una serie di tecniche di visualizzazione. La prima fase può essere quella di organizzare la propria conoscenza attraverso l’uso di mappe mentali. […]

  3. 15 Novembre 2013

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  4. 18 Novembre 2013

    […] Rappresentazioni emozionali del pensiero: le mappe mentali http://t.co/QhT99y5p5D  […]

  5. 19 Novembre 2013

    […] “ Rappresentazioni emozionali del pensiero: le mappe mentali http://t.co/QhT99y5p5D”;  […]

  6. 28 Febbraio 2014

    […] Rappresentazioni emozionali del pensiero: le mappe mentali […]

  7. 20 Agosto 2014

    […] Rappresentazioni emozionali del pensiero: le mappe mentali http://t.co/TGCQ0cCM8X via @Didatticarte  […]

  8. 4 Giugno 2015

    […] Vediamo come posso risolvere le tue perplessità. Oh. Rappresentazioni emozionali del pensiero: le mappe mentali. […]

  9. 23 Gennaio 2018

    […] per esempio con le mappe mentali e – a questo proposito – ti consiglio la lettura di un post di Emanuela Pulvirenti che ne definisce anche la differenza sostanziale con le mappe concettuali) è uno dei modi per […]