Artemondo, il mio manuale di arte e immagine

Un anno fa usciva il mio manuale di arte e immagine per la scuola media.

volume A e B di Artemondo

Per farlo ho impiegato quasi tre anni tra ricerca, studio e scrittura, dalla stesura del primo indice alle ultime correzioni delle bozze. Circa mille giorni (di lui e di me…) per un lavoro che non avrei mai immaginato così difficile e complesso. Ma se te lo chiede un editore come Zanichelli devi rimboccarti le maniche e metterci l’anima.

I dubbi all’inizio erano enormi. Soprattutto: come scrivere un nuovo manuale? Come raccontare in modo efficace le stesse cose di ogni altro libro di arte? Cosa avrebbe fatto la differenza?
Allora sono ripartita da come si impara: come ci insegna il buon Munari (a sua volta riprendendo niente meno che Confucio) è solo attraverso il ‘fare‘ che avviene il vero apprendimento.

artemondo metodo

Dunque la parola d’ordine del mio libro sarebbe stata FARE. Un fare non necessariamente manuale ma anche mentale. Ogni argomento deve coinvolgere lo studente in modo attivo, chiedendogli di osservare, confrontare e creare. E tutto deve essere presentato in modo chiaro e quanto più possibile visivo. Le immagini, d’altra parte, sono fondamentali in un libro del genere.
Ma il rapporto con il testo deve essere strettissimo: non ci devono essere immagini che non vengono spiegate, così come non ci possono essere spiegazioni di opere senza la relativa immagine (capitano entrambe le cose in tanti libri!).

Ogni capitolo si apre dunque con una breve sintesi storica: quei pochi elementi necessari a inquadrare lo spirito dell’epoca e soprattutto quelle situazioni che hanno avuto delle conseguenze nel campo dell’arte. Mappa e linea del tempo fissano a colpo d’occhio il contesto geografico e quello storico.

artemondo apertura capitolo

Poi si passa agli elementi stilistici del periodo in questione, ma soprattutto al primo confronto: che cosa cambia, ad esempio, tra Gotico e Rinascimento? Cinque coppie di elementi analoghi ci guidano nella comprensione. Dal verticalismo alle proporzioni equilibrate, dall’arco a sesto acuto a quello a tutto sesto, dal fondo oro allo spazio in prospettiva e così via.
Naturalmente il confronto non va inteso in senso evolutivo. Una trasformazione non è necessariamente un superamento o un miglioramento ma, appunto, un cambiamento che segue il mutare dei tempi.

artemondo cosa cambia

Quella del ‘che cosa cambia’ è una pagina molto semplificata, basta guardare le figure per afferrarne il senso. Per questo è adatta alla didattica inclusiva: chi ha difficoltà di lettura o chi non comprende la lingua italiana può afferrare facilmente i grandi passaggi della storia dell’arte. Stessa cosa per la pagina seguente: tre opere esemplari, scelte tra architettura, scultura e pittura, permettono di fissare velocemente gli elementi stilistici propri dell’epoca.

Accanto c’è invece una novità per ogni periodo che riguarda la rappresentazione del mondo. L’arte, d’altra parte, è sempre una forma di rappresentazione della realtà, anche quando la reinventa. Allora, di epoca in epoca, scopriamo in che modo viene raffigurato lo spazio.
Per il Rinascimento, chiaramente, quel modo è la prospettiva. Ma per capirla a fondo viene chiesto subito allo studente di mettersi alla prova con l’esercizio del pavimento a scacchiera. Capire attraverso il fare, come dicevo all’inizio.

artemondo tre opere

E poi vengono gli autori con le loro opere principali. Affrontate, però, mostrandone anche i piccoli segreti, quegli aspetti nascosti che possono dare l’idea di quella complessità che la necessaria semplificazione fa sempre perdere di vista. Ad esempio, dello Spedale degli Innocenti di Brunelleschi, viene approfondito il tema dei tondi in ceramica invetriata dei Della Robbia. In un colpo solo si affrontano le arti minori (che non sono affatto minori!), le collaborazioni tra artisti, le opere  contestualizzate.

artemondo Brunelleschi

Il simboletto accanto al nome dell’artista indica che esiste un video per quell’opera. In questo caso la cupola di Santa Maria del Fiore.

Tante opere, inoltre, sono accompagnate da una scheda di analisi in tre passi: soggetto, stile e significato raccontati nel testo sono là riassunti per memorizzare meglio le caratteristiche fondamentali del manufatto e per imparare a separare i tre aspetti principali dell’opera. Più o meno corrispondono a ciò che avevo raccontato in questo post.

analisi dell'opera

Un’analisi più approfondita è riservata a un’opera per capitolo, che ho cercato di descrivere come in un racconto. Perché ogni quadro nasconde una storia, ma alcune sono più avvincenti di un romanzo!

il racconto dell'opera

Ma come raccontare tutte le altre opere per farne cogliere l’essenza? Uno dei modi più efficaci che ho scoperto insegnando è quello di far confrontare l’oggetto agli studenti con lo stesso soggetto. Ne ho già parlato a proposito del confronto tra opposti. Ad esempio, l’idealizzazione della figura di Napoleone nel dipinto di David e nella scultura di Canova appare in tutta la sua esagerazione attraverso il confronto con il Napoleone reale di un altro dipinto: pingue, tozzo e malinconico.

confronto Napoleone

Ma il lavoro sul confronto vale anche tra simili. Dunque, cos’ha di speciale il tempietto di Donato Bramante? Cerchiamo analogie e differenze con una tholos greca e con quello dipinto da Raffaello nello Sposalizio e ci arriveremo da soli.

confronto tra simili

Oppure la testa di Medusa di Caravaggio. Il confronto con Rubens e Bernini l’ho raccontato in un post ma l’ho proposto anche sul libro. E da quel confronto esce fuori tutto il carattere passionale di Michelangelo Merisi.

confronto tra Meduse

Tutto il libro è pieno di confronti. Da quello tra l’Angelus di Millet e la reinterpretazione di Dalì a quello tra Impressionismo ed Espressionismo scegliendo due immagini con lo stesso soggetto.

confronti vari

Un altro tipo di confronto è quello tra il dipinto e la realtà rappresentata. Per esempio la cattedrale di Rouen nei dipinti di Monet con una foto della stessa chiesa. Ci accorgiamo così del taglio ‘fotografico’ che ha operato Monet (facilitato dal fatto che dipingeva dietro una finestra).

foto di luoghi reali

Ma parlando di Monet e dello studio cromatico fatto sull’architettura viene spontaneo allargare il discorso in senso interdisciplinare e parlare del rapporto tra luce e colore. Ci viene incontro per questo il volume B del manuale, dedicato al linguaggio visivo e alle tecniche artistiche. Un libro da usare assieme al volume A di storia dell’arte, perché l’arte è un linguaggio e perché quel linguaggio si esprime attraverso specifiche tecniche.

luce e colore

Tra le pagine di storia dell’arte anche diverse donne. Ma non relegate in un’appendice del tipo “l’arte al femminile”, come una curiosità da poter anche saltare, ma esattamente dove devono stare, tra i colleghi dello stesso periodo artistico.

pittrici di Artemondo

Altre cinquanta opere d’arte sono in un fascicolo a parte chiamato Album.
E per non perdere mai di vista il fare-per-imparare tanti autori sono occasioni per esercizi grafici. Se studi Dürer, ad esempio, è d’obbligo giocare con il proprio monogramma!
Non solo: per lui (e per tanti altri) ho scelto di mostrare anche opere meno blasonate come il dipinto con la lepre o la zolla di terra, per mostrare quanto fossero variegati gli interessi di questi artisti.

il monogramma di Dürer

Di Dürer ho inserito anche una splendida incisione. Quale migliore occasione per fare un salto sull’altro volume e scoprire com’è fatta?

tecnica dell'incisione

Ma il rapporto con il volume B può diventare ancora più diretto. Ad esempio, se stiamo studiando l’arte micenea e la maschera di Agamennone perché non provare subito a lavorare con lo sbalzo? Basta una teglia di alluminio da cucina!

la maschera micenea e lo sbalzo

Oltre all’allargamento alle tecniche e al linguaggio visivo ho pensato di allargare il percorso di studio anche alle altre culture artistiche attraverso pagine dal titolo “intanto in…”.
Sapere, ad esempio, che mentre Bernini lavora al baldacchino di San Pietro, in India viene costruito il Taj Mahal serve a capire che quella che studiamo non è LA storia dell’arte, ma UNA storia dell’arte, e che ci sono posti del mondo dove si realizzano altri capolavori diversissimi dai nostri. Insomma, serve a imparare a relativizzare oltre che a conoscere.

moschea

piramidi maya

città proibita

Ogni capitolo si chiude con un riepilogo grafico e un esercizio sul glossario. Apprendere il lessico specifico della storia dell’arte è fondamentale per poterne parlare. Allora si dovrà abbinare il termine all’immagine corrispondente o scriverne la definizione.

esercizi

Ma il bello deve ancora arrivare: altre due pagine di attività permettono di “fare” a livelli ancora più alti. Si tratta di mettere in gioco le competenze attraverso attività di riconoscimento o di analisi ma anche di creare prodotti artistici. Ad esempio, se abbiamo finito di studiare l’arte greca perché non disegnare una figura nera snodabile per decorare un vaso?

attività

E non è l’unico gioco. Si può imparare l’arte romana costruendo un Memory dei monumenti antichi o l’astrattismo di Mondrian animando un suo quadro in stop-motion…

laboratori

Ancora più coinvolgenti sono i compiti di realtà. Attività da interpretare secondo ruoli ben definiti che fanno calare in un contesto concreto. Come il telegiornale ambientato nel Rinascimento o i mitici quadri viventi.

compito

Naturalmente le attività non sono solo queste. Il volume B contiene 100 tutorial per ogni tecnica artistica, spiegati fase per fase.
Spesso nei libri viene presentato già il risultato finale, ma questo scoraggia lo studente perché pensa di non esserne capace. Quando, invece, si procede passo passo si riescono a fare cose difficili e anche belle guadagnandoci tanto in apprendimento ma soprattutto in autostima!

inchiostro teoria

inchiostro pratica

E se questo non bastasse ci sono otto video per altrettante tecniche.

E poi, creatività allo stato puro: esercizi multitecnica per liberare la fantasia. Ma sempre con un tema, perché se non ci sono vincoli l’immaginazione si disperde.

creatività

Lo ammetto, alla fine mi sono divertita anch’io.
E quando i miei figli hanno realizzato le attività con i gessetti (sì, perché alla fine ho coinvolto tutta la famiglia, in particolare mia figlia, autrice di tutti i tutorial)…

gessetti

… beh, non ho resistito e mi ci sono messa dentro pure io!

in una farfalla di gesso

E tutto quello che nel libro non c’entrava?
Non si è perso nulla: ci siamo inventati il blog Artemondo. Ogni lunedì un nuovo post con uno spunto teorico e un’attività.

artemondo blog

Quest’anno Artemondo torna con un regalo per gli insegnanti. Un poster da appendere in classe con la storia del volto nell’arte impaginato da Riccardo Falcinelli. Così la linea del tempo non ce la scordiamo più!

poster

Quando l’ho ricevuto, il mio volto era così…

con il poster

In chiusura voglio ringraziare tutte le persone che hanno partecipato a questo risultato. Sono tantissime, perché un libro è un lavoro corale.
Grazie a Marina, Irene, Giuseppe, Federico, Laura, Valentina, Silvia, Mario, Salvatore, Daniela, Beatrice, Costanza, Evelyne, Orsola, Claudia, Chiara, Bernardo e a tutti quelli di cui non so il nome ma che tra le quinte hanno dato il loro prezioso contributo.

 

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48 risposte

  1. Clotilde Giurleo ha detto:

    Sempre brava ! Complimenti, penso che con i tuoi testi molti ragazzi si appassioneranno all’ arte e quindi al bello ! Da non insegnante mi piacerebbe acquistare il 2° volume, ma sul sito Zanichelli mi dice che non è ancora in commercio !!!

    • Grazie per l’apprezzamento, Clotilde! Al momento i volumi non sono in vendita, vengono distribuite solo le copie omaggio ai docenti di storia dell’arte. Potrai acquistarli in primavera.

  2. Stefania Erriquez ha detto:

    Wow che bel poster!
    Ho acquistato Artemondo appena uscito, anche se essendo precaria non riesco a farlo adottare, tuttavia rimane per me un bellissimo stimolo, come il sito ed il tuo blog, ancora complimenti. Ma come faccio a ricevere il poster? chi devo contattare?

  3. Giusi Farina ha detto:

    Grazie Emanuela per il tuo lavoro. Quest’anno ho la fortuna di insegnare in un liceo ma ti confesso che non riesco a separarmi dal metodo “Artemondo” che ho sperimentato alle scuole medie: continuo a sentirlo vicino al mio modo di insegnare, focalizzare e comunicare. Ti confesso che mi manca tal volta il fare dei laboratori, ma osservare gli studenti di questa fascia di età ed il loro entusiasmo per l’arte è davvero gratificante. Grazie ancora e complimenti.

  4. Aurelio Mereu ha detto:

    Artemondo l’ho adottato appena uscito,aspettavo con ansia la pubblicazione,è un testo scritto con passione e intelligenza,
    sono veramente contento della scelta.
    Aurelio

  5. Elle ha detto:

    Che meraviglia, complimenti! Didatticarte mi piace molto, e con questo post mi hai dato un’idea per il regalo del mio (quarantesimo) compleanno, perché ci ritrovo proprio te e il tuo modo di spiegare l’arte, di farla sentire, e di abbracciare tutto ciò che circonda una singola opera o autore o periodo storico. Ribadisco che tu sei riuscita a farmi apprezzare anche la storia dell’arte, che quando andavo a scuola non mi piaceva proprio per niente (mi ricordo certe paginette stringate eppure noiosissime, nel mio libro). Grazie di tutto!

  6. DANILA CALORI ha detto:

    Il libro è davvero molto bello e vi ho ritrovato tanti spunti che già conoscevo dal tuo blog…che dire? continuo a farti complimenti!!!

  7. Marika Salvadori ha detto:

    Bellissimo lavoro, complimenti! Mi permetto di utilizzare, citandoti sempre, le tue slide per le mie lezioni. E’ possibile acquistare questo manuale? Insegno ad un istituto tecnico, benché pensato per le medie, secondo me, può fare al caso nostro!
    grazie ancora per il tuo lavoro

  8. Giampaolo Visioli ha detto:

    Tutto molto interessante. I libri, il blog, le pagine sui social. Si vede che c’è una forte passione che muove tutto questo lavoro. Complimenti. Non sono insegnante, ma mi farebbe piacere assistere all’incontro di Cagliari del 20 marzo prossimo. E’ possibile ?

  9. Roberto Baldazzi ha detto:

    Manuela, avevo già avuto modo di evidenziarti con piacere di aver scoperto, con l’avvio dell’anno scolastico corrente, che la scuola di mia figlia ha adottato il tuo testo. Le farò leggere questo post per darle maggiore contezza di quanto ottimo sia lo strumento a sua disposizione.
    P.S. ho letto subito anch’io, con molto piacere e divertimento, “Linguaggio visivo e tecniche artistiche”…

  10. maria teresa alicata ha detto:

    Che bello ! e sarebbe anche più che sufficiente per molti liceali… volesse Dio che ricordassero i contenuti che hai “semplificato” per i piccoli della scuola media!

  11. Susanna ha detto:

    Complimenti per il tuo lavoro di estrema attenzione ed approfondimento che si accompagna a quella vena di gioco …
    Come suggeriva Bruno Munari “imparare giocando “!!
    Susanna Pellegrini

  12. Giovanni Cerrone ha detto:

    Ho iniziato il “mestiere o missione” di insegnante dopo 30 anni di attività come grafico, ho trovato subito nel “tuo Didatticarte” un modello di riferimento: Passato dalle superiori alle medie inferiori ho continuato a proporre ai ragazzi tutto ciò avevi progettato per ragazzi più grandi, senza accusare alcuna difficoltà, avevo fatto mio il concetto di far assumere delle responsabilità superiori a ragazzi di minore età, da quando poi, hai presentato questa “chicca di Artemondo” sono diventato impaziente di proporlo come testo alle mie classi. Grazie, con tutto il cuore per quello che hai donato a questa disciplina.

  13. Luigi ha detto:

    Ciao Emanuela, in merito alla richiesta di traduzione in inglese di un commento precedente, conosco (in maniera virtuale) un ottimo traduttore madrelingua inglese specializzato in ambito di arte, se tu e/o la casa editrice foste interessati potrei provare a mettervi in contatto. Nel caso puoi scrivermi in privato, naturalmente. Sarebbe un peccato non poter diffondere un’opera (che sto cercando di procurarmi) che parla già di suo un linguaggio universale. Al di là di questo, grazie per tutto ciò che condividi!

  14. Alessandra ha detto:

    Complimenti! A quando il testo per la scuola secondaria di secondo grado?

  15. Miriam Cinzia Pecoraro ha detto:

    I miei complimenti Emanuela. Ottimo lavoro anche stavolta! ; )
    Lo trovo stimolante per l’uso dei colori e delle immagini, l’impostazione grafica e una buona guida nell’ imparare a osservare, per i ragazzi, con titoli ed esempi, secondo me.

  16. luisa ha detto:

    Ciao Emanuela. Uso quotidianamente Artemondo e Didatticarte in attesa della prossima adozione. Un manuale completo, dettagliato, esauriente, snello ed efficace.
    Prezioso strumento…che dire ancora….grazie.
    A presto. Buon lavoro.

  17. Marino Calesini ha detto:

    Un lavoro fantastico ! Sempre tantissimi spunti . Grazie

  18. gabriella speranza ha detto:

    L’ho pubblicato su Fb, un lavoro davvero ottimo!

  19. Brunella ha detto:

    Ho adottato Artemondo. I miei alunni sono semplicemente entusiasti dell approcco alla storia dell’arte soprattutto per il linguaggio utilizzato!

  20. Gianfranco ha detto:

    Ti faccio i miei complimenti per l’opera.
    È un lavoro complesso e utile soprattutto per me che viaggiando ho capito l’importanza dell’arte nella comprensione di un luogo. Cercherò di contattare Zanichelli per ricevere i testi.
    Grazie e buon lavoro

  21. Emanuela Bussolati ha detto:

    Complimenti per i libri (che cercherò) e per l’approccio che finalmente unisce “ecologicamente” i vari aspetti.

  22. Sabina ha detto:

    Io insegno in Sudafrica, a quando la traduzione in inglese?? 🙂
    Seriamente, uno strumento del genere sarebbe utilissimo…
    Grazie Emanuela, leggere il tuo blog e’ sempre interessantissimo!

  23. Clare ha detto:

    Come sempre fantastico ed informativo! Ho provato ad iscrivermi al blog di Artemondo, ma non capisco come si fa… comprerò I libri intanto. Grazie della tua instancabile passione, che mi ispira tutte le volte !

    • Grazie a te, Clare. Il blog Artemondo non ha iscrizioni, basta mettere l’indirizzo tra i preferiti del proprio programma di navigazione e tornare ogni tanto a dare un’occhiata 😀